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Archivio per categoria: Valutazione di azienda

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Intervista a Damodaran sulla valutazione di azienda in periodi di incertezza

30 Marzo 2022/in Perizie di Stima, Valutazione di azienda/da Andrea Arrigo Panato

Intervista a Damodaran sulla valutazione di azienda in periodi di incertezza

 

Prof. Damodaran, sulla base delle sue conoscenze ed esperienze nell’ambito della valutazione finanziaria, ritiene che le valutazioni d’azienda basate su previsioni e proiezioni future siano applicabili nel periodo di incertezza che stiamo attraversando?

Se vivessimo in un mondo stabile, che garantisse la certezza delle cose, non avremmo bisogno di fare previsioni. Invece proprio perché le cose sono incerte ed instabili, è necessario fare previsioni sul futuro. Potremmo sbagliare, ma lo faranno anche gli altri. L’importante è sbagliare meno rispetto al resto del mercato. Ci sono alcune cose che occorre fare diversamente, proprio per via dell’incertezza. In primo luogo, dipendere meno dai dati storici. Non sempre è corretto cominciare partendo dal passato. In secondo luogo, occorre avvalersi di modelli dinamici che riflettano correttamente quello che sta accadendo intorno a noi. In terzo luogo, non dobbiamo continuare a ideare modelli sempre più complessi che siano in grado di fugare l’incertezza, spesso i modelli più semplici risultano i più adatti. Infine, bisogna sapersi adattare.

occorre avvalersi di modelli dinamici che riflettano correttamente quello che sta accadendo intorno a noi Condividi il Tweet non dobbiamo continuare a ideare modelli sempre più complessi che siano in grado di fugare l’incertezza, spesso i modelli più semplici risultano i più adatti Condividi il Tweet

Ritiene che le valutazioni d’azienda possano identificare delle best practice da poter adottare a livello globale?

I principi della valutazione sono gli stessi in tutto il mondo. Ci sono sfide nelle stime che variano in base al paese, al settore e al tempo. Vi riporto le cose che secondo me rimangono vere a prescindere dal Paese in cui ci si trova: 1. per avere rendimenti più alti, bisogna esporsi ad un rischio maggiore; 2. il fattore chiave per gli investimenti non è evitare il rischio, né tantomeno andarselo a cercare, ma esporsi al rischio nella giusta misura; 3. una politica di investimento vincente richiede una marcia in più. Questo significa non usare unicamente le informazioni che sono a disposizione di tutti e gli stessi modelli usati dagli altri, ma andare oltre.

Qual è il comportamento professionale che un valutatore dovrebbe tenere in questo periodo di crisi economica e finanziaria?

Anzitutto, la capacità di lavorare con informazioni limitate, con umiltà e sempre con la voglia di imparare. Il peggior nemico di una buona valutazione sono i pregiudizi, cioè quei preconcetti su una valutazione che ci portiamo dietro o la visione distorta che applichiamo alla nostra valutazione perché siamo pagati per fornire un certo valore. Quindi cercare di liberarsi, per quanto umanamente possibile, dei nostri preconcetti risulta fondamentale.

L'esperto valutatore deve avere capacità di lavorare con informazioni limitate, con umiltà e sempre con la voglia di imparare Condividi il Tweet

Qual è il valore aggiunto di un buon professionista nell’effettuare le valutazioni d’azienda?

Il buon senso e una prospettiva realistica su ciò che è possibile e ciò che è invece improbabile.

Intervista a Damodaran sulla valutazione di azienda in periodi di incertezza Condividi il Tweet Il peggior nemico di una buona valutazione sono i pregiudizi Condividi il Tweet

Considerazioni personale sulla valutazione di azienda in periodi di incertezza

Mi sono imbattuto in questa intervista contenuta su Press del 2012. Risente del tempo? in parte si ma credo che i fondamentali restino immutati e vadano apprezzati. Del resto non sono distanti dai PIV principi italiani di valutazione.

Suggerisco la lettura combinata con il più recente dialogo tra il Prof. Alberti ed il sottoscritto su come rilanciare la competitività.

A breve saranno inoltre rese disponibili on line le giornate di studio sulla valutazione di azienda coordinate dal Prof. Mauro Bini in cui potrete trovare anche un paio di miei interventi

Per approfondire

Aswath Damodaran insegna Finanza aziendale e valutazione presso la Stern School of Business della New York University. Laureato presso l’Università della California, si occupa principalmente di valutazione aziendale, gestione del portafoglio e finanzia aziendale applicata. Autore di numerosi articoli pubblicati nelle più prestigiose riviste del settore, è anche autore di diversi libri sulla valutazione e la finanza aziendale.

Leggi l’intervista completa: Damodaran: “Modelli dinamici e semplici per la valutazione finanziaria”

La valutazione al centro

17 Gennaio 2022/in Articoli, Lezioni e convegni, Riflessioni, Valutazione di azienda/da Perizie di Stima

La valutazione al centro

Lezioni, tavole rotonde e giornate di studio nel mese di gennaio

Nei prossimi giorni parteciperò ad una serie di eventi formativi a cui tengo molto. Purtroppo non ho il tempo di dedicare un post ad ogni singola lezione. Tutte hanno in comune il tema: la valutazione d’azienda, seppur analizzata sotto differenti angolature.

Data Incontro Ente
20-gen I PIV e gli errori più frequenti nelle valutazioni d’azienda OIV e Centro Studi
24-gen La valutazione d’azienda e la creazione del valore Family Business Unit
26-gen Investire in imprese innovative – l’ecosistema internazionale NextLab
28-gen Master RIAF – inizio lezioni Ca Foscari Challenge School
Lezioni, tavole rotonde e giornate di studio sulla valutazione d'azienda Condividi il Tweet

I PIV e gli errori più frequenti nelle valutazioni d’azienda

il Centro Studi ODCEC di Milano insieme all’Organismo Italiano di Valutazione (OIV), hanno organizzato un Percorso sulla valutazione d’azienda suddiviso in due sessioni.

La prima sessione prevede due giornate di studio, rispettivamente il 18 e 20 gennaio 2022, sul tema “I PIV e gli errori più frequenti nelle valutazioni” (locandina qui disponibile).

La seconda sessione, sempre suddivisa su due giornate di studio nei giorni 14 e 18 febbraio 2022, avrà come argomento “La valutazione delle imprese in crisi” (locandina qui disponibile).

Si tratta di due temi importanti nell’ambito applicativo delle metodiche valutative che sempre più frequentemente interessano i commercialisti.

Un particolare e sentito ringraziamento va al Prof. Dott. Mauro Bini, Presidente del Consiglio di Gestione dell’OIV, che ha pianificato questo percorso di aggiornamento professionale che mi vede tra i relatori.

I PIV e gli errori più frequenti nelle valutazioni d'azienda Condividi il Tweet

FBU: Quanto vale la tua impresa?

Valutazione di azienda nel mondo delle PMI e delle imprese di famiglia sarà il tema della lunga chiacchierata che faremo con Luca Marcolin affrontando le criticità del passaggio generazionale e gli strumenti più utili per affrontarlo.

A volte capita quando sei stanco e vuole lasciare, altre volte quando hai raggiunto nuovi traguardi e sei euforico. Ma la domanda è sempre quella, quanto vale la mia impresa?

In una stagione come questa, con grandi liquidità ma anche grandi incertezze, non è per nulla facile definire il valore di una impresa.
Cercheremo di capire come vengono valutate le imprese, ma ci faremo anche qualche domanda sul perché la vogliamo valutare, e come creare le condizioni per ottimizzare la loro valutazione.

The Family Business Unit è una realtà internazionale di coach e di consulenti esperti di Imprese di Famiglia, che nasce grazie alla ideazione e alla volontà di Stuart Farleigh e Luca Marcolin. Esperti di azienda, di leadership e di gestione delle relazioni, i coach di Family Business Unit facilitano il processo di sviluppo dell’Impresa di Famiglia supportando il lavoro dei membri della famiglia, dei manager interni ma anche dei consulenti che spesso trovano resistenze nell’attivare gli strumenti e le modalità che permetterebbero all’azienda di svilupparsi e di prosperare. Le esperienze maturate negli anni hanno permesso di sviluppare un modello di intervento che integra formazione, coaching e consulenza.

Questo il link: https://familybusinessunit.com/

Family business: quanto vale la tua impresa? Condividi il Tweet

Investire in imprese innovative – l’ecosistema internazionale

Tavola rotonda sul perché investire in imprese innovative, sulla necessità di connettere l’Italia all’ecosistema internazionale dell’innovazione aprendosi ai capitali ma soprattutto ai mercati esteri.

  • Perché investire in startup
  • La consapevolezza di essere un Hub di secondo livello
  • Fare ponte: collegare l’Italia ai principali hub dell’innovazione
  • Benchmark a livello internazionale
  • Il “give back” di chi ce l’ha fatta
  • Una startup in partenza per Israele


INTERVENGONO
Andrea Arrigo Panato,
Dottore Commercialista – Docente Ca’ Foscari Challenge School – Componente comitato scientifico Fondazione Centro Studi
Andrea Ridi,  Fondatore di Accelerate Italy
Un ponte con Boston
Livio Garavaldi, Avvocato, Membro del CdA Bluenext e Business partner di E-Venture Business Solutions
Un ponte con il Medioriente
Jonathan Pacifici, General Partner di Sixth Millennium e Wadi Ventures, Presidente del Jewish Economic Forum
Un ponte con Israele
Andrea Elestici, Co-fondatore e CMO di Garanteasy
Una startup in partenza per Israele

La partecipazione al webinar è gratuita previa iscrizione a questo link:
https://attendee.gotowebinar.com/register/6261652070433376528

Investire in #startup ed imprese innovative - l'ecosistema internazionale Condividi il Tweet

Master RIAF – inizio lezioni

A gennaio 2021 ho tenuto la mia prima lezione al Master RIAF in qualità di docente a contratto in Ca’ Foscari Challenge School, incarico confermato anche per il 2022.

Oggetto del mio intervento è la gestione del rischio come strumento di creazione di valore e come garanzia della continuità d’impresa, anche alla luce delle recenti riforme e della migliore dottrina.

Link per approfondire: https://www.studiopanato.it/riflessioni/articoli/a-gennaio-in-ca-foscari-challenge-school/

Master RIAF - inizio lezioni in Ca Foscari Challenge School Condividi il Tweet

Rilanciare la competitività

27 Novembre 2021/in Articoli, Business plan, Restartup, Valutazione di azienda, vita da consulente/da Riflessioni

Rilanciare la competitività

Disegnare modelli di business a prova di futuro

Recentemente grazie al progetto Nextlab che il nostro Studio realizza in collaborazione con Buenext Academy ci siamo regalati una bellissima occasione di confronto con il Prof. Fernando Alberti, professore alla LIUC di Castellanza ed alla Harvard Business School.

Sono emersi davvero molti spunti per stimolare sia chi fa impresa, sia noi stessi sull’evoluzione della nostra professione.

Trovate il video nel proseguo di questo post  (ve lo consiglio vivamente) insieme alla lettura del libro del Professore.

I numerosi complimenti ricevuti durante e dopo il webinar ci conforta sul percorso intrapreso e sulla qualità dei relatori coinvolti in questi miei momenti di riflessione che hanno come obiettivo la diffusione della cultura imprenditoriale e di stimolare il dialogo tra professionisti ed imprenditori.

Sono emersi davvero molti spunti per stimolare sia chi fa impresa, sia noi stessi sull’evoluzione della nostra professione. Condividi il Tweet

Al centro della nostra indagine la valutazione di azienda e la creazione del valore.

Al centro della nostra indagine resta ovviamente la valutazione di azienda e la creazione del valore.

«In momenti di forte cambiamento ed a maggior ragione in contesti competitivi particolarmente dinamici è necessario in primis focalizzare l’analisi sulla sostenibilità ed efficacia del business model dell’impresa e solo successivamente applicare le tecniche valutative che ben conosciamo.»

Mauro Bini

Programma del webinar

  • Accettare e comprendere la complessità. Le discontinuità strategiche.
  • Le traiettorie della competitività.

La crisi economica, associata alla pandemia da Covid-19, ha spinto le nostre imprese non solo a individuare soluzioni per uscire con successo da questa condizione, ma anche a pianificare il futuro in maniera radicalmente diversa da come si è fatto finora.
Occorre ridisegnare i modelli di business per rendersi imprese future-ready. Il cambio di paradigma, necessario per rilanciare la competitività del sistema imprenditoriale italiano, richiede che le imprese si incamminino lungo una serie di traiettorie di intervento strategico sui loro modelli di business.
Le sei traiettorie strategiche presentate intendono fornire una guida utile alle imprese italiane, piccole e grandi, per (ri)disegnare i loro modelli di business rilanciando la loro competitività.

Relatori

  • Fernando Giuseppe Alberti, Professore Ordinario di Strategie Imprenditoriali, Direttore dell’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness di LIUC – Università Cattaneo, Institutes Council Leader presso l’Istituto di Strategia e Competitività diretta dal Prof. ME Porter alla Harvard Business School.
  • Andrea Arrigo Panato, Dottore Commercialista – Docente Ca’ Foscari Challenge School – Componente comitato scientifico Fondazione Centro Studi.

Le traiettorie della competitività: Disegnare modelli di business a prova di futuro | Webinar del 25/11/2021

Le traiettorie della competitività: Disegnare modelli di business a prova di futuro | Webinar del 25/11/2021 from Bluenext Srl on Vimeo.

Rilanciare la competitività, il libro

A partire dalle ricerche condotte in collaborazione con CFMT (Centro di Formazione Management del Terziario) e mantenendo come riferimento essenziale gli studi del prof. Michael E. Porter dell’Harvard Business School, gli autori hanno realizzato una serie di interviste coinvolgendo aziende di dimensioni e settori diversi. Sono seguiti poi approfondimenti all’interno dell’Institute che hanno portato a confronti con manager e dirigenti in tutta Italia, anche nell’ambito dei progetti dedicati all’Indice del fermento imprenditoriale e alla Mappatura dei cluster italiani.

Le sei traiettorie per rilanciare la competitività

Sei le traiettorie individuate nel volume per il ridisegno dei modelli di business:

  1. From panic to purpose (ogni impresa deve essere guidata dal proprio scopo, in ottica di creazione di valore condiviso),
  2. From prediction to preparedness (le aziende devono sperimentare e mappare i trend a maggior impatto sul proprio business per essere “future ready”),
  3. From transaction to interaction (partnership, collaborazioni, alleanze e relazioni sono indispensabili per superare la linearità delle filiere, in un mondo in cui tutto è interconnesso),
  4. From asset to subscription (la relazione con il cliente si fa continuativa ma flessibile grazie alle formule in abbonamento con cui si offre al cliente “una promessa per sempre”),
  5. From vertical to horizontal (cadono i confini tra gli ambiti di business e tra mondo fisico e digitale e tutto diventa servizio),
  6. From organization to organizing (c’è bisogno di organizzazioni adattive, capaci di rispondere ai trend e alle dinamiche di mercato, ripensando ruoli, strutture, meccanismi operativi e profili di competenza).

Imprese “top performer”

L’analisi sviluppata nel libro ha riguardato in modo particolare le imprese cosiddette “top performer”, ossia quelle che si collocano nei percentili più alti per redditività e profittabilità, sia nel manifatturiero che nei servizi.

“Sono queste – scrivono gli autori nell’introduzione – le imprese che ci offrono i suggerimenti più interessanti per progettare organizzazioni migliori e per ridisegnare modelli di business. Le top performer si distinguono infatti – soprattutto in momenti di profonda crisi e cambiamento come la fase postpandemica che stiamo vivendo – per un approccio strategico e imprenditoriale caratterizzato da innovatività e proattività, anziché da allineamento alle prassi consolidate, e da una crescita fondata sulla continua identificazione ed esplorazione di opportunità per lo sviluppo di nuove attività e il rinnovamento dei processi”.

Per approfondire

  • Rilanciare la competitività. Dalla creazione di valore condiviso al ridisegno dei modelli di business
  • Compete. Sfide e strategie per rilanciare la competitività 

La valutazione i PIV e la sfida delle PMI.

7 Luglio 2021/in Articoli, Valutazione di azienda/da Andrea Arrigo Panato

La valutazione i PIV e la sfida delle PMI.

Le criticità valutative per le PMI e le possibili semplificazioni perchè semplificare NON significa banalizzare

La definizione  del  valore  di  un’azienda  o  di  parti  di  essa  è  spesso  un  momento chiave   nel   processo   decisionale   relativo   ad   operazioni   di   finanza   ordinaria   e straordinaria.  La  Valutazione  d’Azienda  è  un’attività  complessa  in  cui  l’indicazione finale di valore rappresenta l’espressione e la sintesi di professionalità ed esperienze che si fondono nel processo valutativo.
Il 14 luglio 2021 terremo un webinar insieme con il Prof Bavagnoli su “Le criticità della valutazione delle PMI e le possibili semplificazioni”.
Abbiamo pensato a questo incontro come ad un modo per confrontarci sulla valutazione, i PIV e la sfida delle PMI ed aprendoci al confronto ed alla discussione con i partecipanti. Obiettivo è approfondire le criticità valutative per le PMI e le possibili semplificazioni
La valutazione i PIV e la sfida delle PMI., semplificare NON significa banalizzare. Condividi il Tweet
Le criticità valutative per le PMI e le possibili semplificazioni. Condividi il Tweet

Relatori:

  • Andrea Arrigo Panato, Docente Master RIAF Ca’ Foscari Challenge School, Dottore Commercialista e Revisore Legale.
  • Francesco Bavagnoli, Professore Aggregato e Ricercatore Università Piemonte Orientale, Dottore Commercialista e Revisore Legale

La valutazione delle PMI

Programma:

  • Non c’è nulla di straordinario nella valutazione di azienda
    • M&A e creazione di valore
    • Impatto dei PIV sulla valutazione di azienda
    • L’incarico professionale
    • La struttura di base della perizia di stima Le criticità valutative per le PMI e le possibili semplificazioni
  • Criticità nella valutazione delle PMI
    • Semplificare il metodo: il metodo UEC reloaded, ovvero il metodo Discounted Economic Profit modificato, ovvero valutare l’azienda con 5 numeri
    • Semplificare la stima del costo del capitale (senza bisogno di credere nel CAPM)
    • Semplificare la comunicazione delle stime di valore: i multipli riconciliati con i modelli assoluti di valutazione
La valutazione delle PMI, semplificare non significa banalizzare. Per i partecipanti il libro del Prof. Francesco Bavagnoli liberamente scaricabile per approfondire la valutazione, i PIV e la sfida delle PMI.
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Una grande sfida per la professione

Non resta che citare il Prof. Bini che in una intervista rilasciata in occasione della pubblicazione dei Principi Italiani di Valutazione ha così ben sintetizzato le sfide e gli obiettivi dei professionisti economico-contabili: “Il nuovo contesto economico-finanziario rappresenta una grande sfida per la professione degli esperti di valutazione. In un contesto più incerto, l’errore è sempre in agguato. Per questa ragione in tutto il mondo si è cercato di rispondere alla crisi emanando oltre che principi di valutazione anche documenti in grado di fungere da linee guida (best practices) per l’esperto di valutazione. Si tratta di documenti che si concentrano sul processo valutativo, sulla completezza della base informativa, sulla sostenibilità delle ipotesi, ecc.. Il loro compito consiste nell’identificare un “modus operandi” condiviso a livello professionale che consenta di ridurre la discrezionalità dell’esperto e per questa via anche l’assunzione di rischi inutili. Naturalmente la valutazione è sempre una opinione, non un dato di fatto, e quindi richiede che l’esperto formuli un giudizio (di necessità soggettivo); tuttavia la soggettività va disciplinata, deve cioè essere esercitata nell’ambito di un percorso razionale, trasparente e completo.”

Un libro in omaggio

Per i partecipanti il libro del Prof. Francesco Bavagnoli liberamente scaricabile per approfondire la valutazione, i PIV e la sfida delle PMI.
la valutazione, i PIV e la sfida delle PMI. Condividi il Tweet
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NEXT, l’ Academy di Studio Panato in collaborazione con Bluenext

NEXT è un progetto di Studio Panato: Dottori Commercialisti e Bluenext Academy. Obiettivo è affrontare i temi di frontiera della professione incontrando alcuni amici, massimi esperti sull’argomento, aprendosi al confronto ed alla discussione.
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Per iscriversi

Il seminario fa parte del ciclo “NEXT Lab”, un laboratorio per far crescere insieme Impresa e Professione
Il webinar è trasmesso in diretta e la partecipazione è gratuita. 
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Principi guida per la redazione del Business Plan

9 Maggio 2021/in Business plan, Perizie di Stima, Valutazione di azienda/da Andrea Arrigo Panato

Principi guida per la redazione del Business Plan

Principi guida per la redazione del Business Plan sono stati da poco pubblicati a cura dell’ Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano

La Pandemia Covid-19 ha imposto alle imprese una nuova proposizione strategica laddove la sopravvivenza aziendale impone più che mai la necessità di svolgere attività di PIANIFICAZIONE e CONTROLLO con rigoroso pragmatismo. Un Big Bang che impone la creazione di una nuova cultura aziendale per affrontare le sfide del futuro, una strada obbligata che fonda i presupposti su due strumenti noti e forse non sempre utilizzati dalle PMI: business plan e risk management. Due leve centrali per la gestione di qualsiasi attività imprenditoriale che utilizzati come booster per la crescita e lo sviluppo, assicurano continuità aziendale, reputazione e sostenibilità.

Un imprenditore più evoluto avvezzo a fare impresa coi numeri

E se è vero che il detto “di necessità, virtù” rimane un consiglio di buon senso sempre valido per ogni tempo ma soprattutto in periodi non sempre favorevoli, la convergenza normativa ante Covid-19 suggella in via definitiva la necessità della creazione di un imprenditore più evoluto, quantitativo e razionalmente avvezzo a fare impresa attraverso una serie di valutazioni statistico-numeriche di attività/risorse/eventi come opportunità per perseguire gli obiettivi aziendali attraverso modelli organizzativi che trovano nel business plan, la più importante base informativa da e verso il mercato. Un paradigma, dunque, che porta la figura del commercialista a sviluppare e adottare nuove competenze sempre più specialistiche, a trazione attuariale e di mediazione culturale tra il mondo imprenditoriale e l’industria finanziaria e bancaria.

Convergere verso linee guida univoche

Quindi l’imperdibile occasione di convergere verso linee guida univoche, condivise dall’intera categoria professionale con l’adozione dei principi dettati da EBA attraverso le direttive enunciate nel documento “Loan Origination and Monitoring” (EBA/CP/2019/04). Un approccio che finalmente può allineare interessi e visioni di tutti gli attori attraverso l’adozione di framework metodologici convergenti verso un obiettivo comune: accesso facilitato al Credito grazie all’uso di tecnologia, pragmatismo e controllo preventivo.

La pubblicazione dei Principi Guida al Business Plan

Con la pubblicazione dei Principi Guida al Business Plan, l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano vuole mettere a disposizione di tutti i Colleghi uno strumento semplice ed aggiornato che riassume le precedenti pubblicazioni in materia, e le aggiorna con le ultime modifiche normative, prima tra tutte il Dlgs 175/2019 Codice Crisi d’impresa e Insolvenza, oltre alle nuove esigenze della crisi COVID. Questi principi sono strutturati in una serie di fasi che indirizzano la redazione del Piano, ciascuna redatta con sintesi e chiarezza e corredata di approfondimenti in nota o nelle Appendici, per consentire una analisi dell’argomento senza appesantire il testo.

Per approfondire

Scarica la guida: Principi guida per la redazione del Business Plan

Mercato M&A in Italia nel 2020

14 Novembre 2020/in Articoli, Operazioni straordinarie, Passaggio generazionale, Perizie di Stima, Valutazione di azienda/da Andrea Arrigo Panato

Mercato M&A in Italia nel 2020

Il report KPMG sul mercato M&A in Italia nei primi 9 mesi del 2020 fotografa, come era facilmente prevedibile nonostante le dichiarazioni di molti advisor, un mercato in chiaroscuro: cresce l’attività domestica, mentre calano gli investimenti esteri.

“Come molti altri settori dell’economia, anche l’intero ecosistema delle fusioni e acquisizioni, dagli imprenditori ai manager, dagli investitori istituzionali ai consulenti, hanno dovuto modificare rapidamente le modalità di lavoro per garantire continuità” sottolinea Max Fiani, Partner, KPMG, Corporate Finance. “Affrontare un processo di vendita in questo periodo storico può essere particolarmente gravoso. Molte operazioni annunciate sono state poi sospese, probabilmente in attesa di capire come si muoveranno le valutazioni e di una maggiore chiarezza sul current trade per poter ragionare su proiezioni economico-finanziarie circostanziate. Molti operatori si sono dovuti concentrare sul quotidiano, chiudendo nel cassetto progetti di crescita inorganica; altri hanno affrontato e stanno affrontando crisi di liquidità che hanno colpito diversi fattori. L’insieme di questi fattori ha riportato il mercato indietro di anni, cancellando anni di crescita rilevante”.

Sono altresì convinto che molti settori in Italia andranno a consolidarsi riducendo il numero di imprese a favore di un aumento della dimensione media aziendale. Le PMI dovranno nei provvedere a ridefinire la dimensione minima per competere coerentemente al loro modello di business ed ai cambiamenti di mercato.

le PMI dovranno nei provvedere a ridefinire la dimensione minima per competere coerentemente al loro modello di business ed ai cambiamenti di mercato. Condividi il Tweet

Per questo ci aspettiamo che le vere protagoniste del mercato M&A saranno le PMI dalla primavera 2021 in poi anche se già in questi giorni iniziamo ad intravedere molto movimento nel settore.

Per approfondire

Mercato M&A in Italia nei primi 9 mesi 2020: il rapporto KPMG.

Agevolazioni fiscali a favore del M&A

12 Novembre 2020/in Agevolazioni fiscali, Operazioni straordinarie, Perizie di Stima, Restartup, Valutazione di azienda/da Perizie di Stima

Agevolazioni fiscali a favore del M&A

Con il Decreto Crescita e il Decreto rilancio sono state introdotte delle agevolazioni finalizzate ad incentivare le operazioni straordinarie fra società di capitali sia nell’ipotesi di fusioni e scissioni sia nell’ipotesi di conferimento con l’effetto di promuovere le integrazioni fra soggetti indipendenti.

La prima misura riguarda il cosiddetto “Bonus aggregazioni” che consente il riconoscimento dei maggior valori connessi a beni strumentali e avviamento risultanti da operazioni di fusione, scissione o conferimento d’azienda per le operazioni effettuate fino al 31 dicembre 2022.

La seconda misura riguarda un doppio credito d’imposta garantito al socio conferente e alla società conferitaria per gli aumenti di capitale a pagamento deliberati e integralmente versati entro il 31 dicembre 2020.

Bonus aggregazioni

L’agevolazione

Ai sensi dell’art. 11 del Decreto Crescita (n. 14/2019) “si considerano riconosciuti, ai fini fiscali, il valore di avviamento e quello attribuito ai beni strumentali materiali e immateriali, per effetto della imputazione su tali poste di bilancio del disavanzo da concambio, per un ammontare complessivo non eccedente l’importo di 5 milioni di euro”. Oltre a tale previsione per le operazioni di fusione e scissione, anche in caso di conferimento d’azienda sono riconosciuti i medesimi maggior valori, sempre ai fini             IRES e IRAP a partire dall’anno seguente all’effettuazione dell’operazione. L’operazione si considera effettuata nell’anno d’imposta in cui sono iscritti al Registro delle Imprese gli atti di fusione e scissione o la delibera di aumento di capitale.

Elementi di interesse

L’affrancamento gratuito dei tali maggior valori deroga al regime di neutralità fiscale cui generalmente sono soggette tali operazioni straordinarie ai sensi degli art. 172 e 173 del TUIR. Ne discende, quindi, la possibilità, in applicazione dell’agevolazione, di dedurre fiscalmente gli ammortamenti calcolati sui maggior valori iscritti e, nel caso di una successiva alienazione, di calcolare le plusvalenze o minusvalenze tenendo conto di valori residui rivalutati.

Per evitare la decadenza dall’agevolazione non è possibile, però, cedere i beni rivalutati o realizzare altre operazioni straordinarie nell’esercizio di effettuazione dell’operazione né nei tre periodi d’imposta successivi.

Ambito soggettivo

Possono beneficiare, del suddetto bonus, soltanto le società che effettuano operazioni di fusione, scissione, o conferimento di azienda e che siano soggetti passivi IRES costituiti nella forma di società di capitali residenti nel territorio dello Stato.

L’Articolo 11 del Decreto Crescita esplicita i prerequisiti che le imprese partecipanti all’operazione di aggregazione devono possedere alla data dell’operazione, ma anche nei due anni precedenti. Le stesse devono:

  • essere operative da almeno due anni
  • non fare parte dello stesso gruppo societario
  • non essere legate da un rapporto di partecipazione superiore al 20%
  • non essere controllate, anche indirettamente, dallo stesso soggetto ai sensi dell’articolo 2359 del Codice civile.

 

Crediti d’imposta su aumenti di capitale a pagamento

L’agevolazione

Il DM del Mef emanato il 10 agosto 2020 definisce agli artt. 2 e 5 le caratteristiche del doppio credito d’imposta.

È previsto per il conferente “un credito d’imposta in misura pari al 20 per cento dell’ammontare del conferimento medesimo. Il conferimento massimo su cui calcolare il credito d’imposta non può eccedere l’importo di euro 2.000.000.”. La partecipazione deve essere posseduta fino al 31 dicembre 2023.

Alla società conferitaria, invece, “è riconosciuto, a seguito dell’approvazione del bilancio per l’esercizio 2020, un credito d’imposta pari al 50 per cento delle perdite eccedenti il 10 per cento del patrimonio netto, al lordo delle perdite stesse, fino a concorrenza del 30 per cento dell’aumento di capitale”. Non devono essere distribuite riserve fino al 31 dicembre 2023.

I crediti d’imposta sono subordinati al limite complessivo di Euro 800.000 nel caso si sia fruito di altri Aiuti di Stato nell’ambito dell’emergenza da Covid-19.

Elementi di interesse

L’art. 26 del D.L. Rilancio ha introdotto misure a sostegno della patrimonializzazione delle Pmi che abbiano conseguito ricavi per l’esercizio d’imposta 2019 superiori a Euro 5 milioni e fino a Euro 50 milioni. Tali misure rappresentano uno spunto di forte interesse se applicate all’interno di operazioni straordinarie che prevedano aumenti di capitale a pagamento con conferimenti in denaro in quanto consentono l’ottenimento di crediti d’imposta cumulabili alle agevolazioni del “bonus aggregazioni”. In quest’ottica le parti potrebbe sottoscrivere clausole per l’aggiustamento del prezzo sulla base della possibilità di ottenere il credito d’imposta. È pur sempre necessario che l’aumento di capitale a pagamento giustificato da valide ragioni economiche nel rispetto della disciplina anti-abuso.

Ambito soggettivo

Beneficiari delle misure sono i soci conferenti in società di capitali, cooperative e società europee che abbiano la sede legale e amministrativa sul territorio dello Stato italiano e siano regolarmente iscritte al Registro delle Imprese. Non sono ammesse le società di partecipazione, gli intermediari finanziarie e le società assicurative.

È importante, inoltre, che al 31 dicembre 2019 né la società, se media impresa, che effettua l’aumento di capitale né gli eventuali soci soggetti giuridici fossero considerati imprese in difficoltà. Si ritengono non ammissibili anche quei soci soggetti giuridici che abbiano relazioni di dipendenza dalla conferitaria in quanto controllante, controllata, collegata o sottoposta a comune controllo. Inoltre, la conferitaria ha subito un calo di fatturato connesso all’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel bimestre di marzo-aprile 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 pari ad almeno il 33%. La società conferitaria deve, inoltre, trovarsi in una situazione di regolarità rispetto a numerose disposizioni normative.

Per approfondimenti:

  • Art. 11 D.L. 34/2019 (Decreto Crescita)
  • Art. 26 D.L. 34/2020 (Decreto Rilancio)
  • D.M. Mef 10 agosto 2020
  • Articolo Fisco.Oggi – Dl crescita: spinta alle società. Riproposto il “Bonus Aggregazioni”
  • Articolo Fisco.Oggi – Aumenti di capitale con Bonus

Management letter (Le attestazioni della Direzione)

24 Febbraio 2020/in Perizie di Stima, Valutazione di azienda/da Perizie di Stima

Management letter

Le attestazioni della Direzione

Assirevi ha pubblicato il documento di ricerca 230R (revised) “Le attestazioni della direzione” che sostituisce e aggiorna la precedente versione di luglio 2019 per tener conto delle modifiche conseguenti l’introduzione dell’art. 123-ter comma 8-bis del DLgs. 58/98 relativo alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti. Si tratta della cd management letter.

Il documento fornisce indicazioni applicative del principio ISA Italia 580 in merito alle attestazioni scritte della Direzione acquisite dal revisore nell’ambito della sua attività finalizzata all’espressione del giudizio sul bilancio d’esercizio e/o consolidato.

Per approfondire

Link: documento di ricerca Assirevi n. 230R (revised) “Le attestazioni della direzione”

Indici di allerta nella crisi di impresa

31 Ottobre 2019/in Crisi e risanamento di impresa, Fallimentare, Operazioni straordinarie, Societario, Valutazione di azienda/da Fisco e societa

Indici di allerta nella crisi di impresa

Al Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili l’art. 13. Co. 2 del codice della crisi e dell’insolvenza d’impresa ha assegnato il compito di elaborare gli indici necessari al completamento del sistema dell’allerta, introdotto nell’ordinamento con la legge delega n. 155/2017.

Il CNDCEC, pur eseguendo integralmente il mandato legislativo di elaborazione degli indici di cui al secondo comma dell’art. 14 ha definito, un argomentato iter logico che, dall’esame dell’andamento aziendale, conduce alla rilevazione dei fondati indizi di crisi. Questi, come da espressa previsione dell’art. 2 lett. a), attengono alla manifestazione dell’inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate, indizi dai quali scaturiscono gli obblighi segnaletici di cui all’art. 14.

Struttura “ad albero” e combinata

A tal fine è stata adottata una struttura, ad un tempo, “ad albero” e combinata.

La presenza di uno stato rilevante di crisi, nei termini di cui all’art. 13 co. 1, è diagnosticata attraverso:

  1. la preliminare rilevazione della presenza di ritardi reiterati e significativi nei pagamenti (per la quale il documento fornisce puntuali indicazioni)
  2. la verifica della presenza di un patrimonio netto negativo o inferiore al minimo di legge,
  3. l’evidenza della non sostenibilità del debito nei sei mesi successivi attraverso i flussi finanziari liberi al servizio dello stesso.

Ottica forward looking

Ed è per questo che il documento prevede l’impiego del DSCR (Debt Service Coverage Ratio), individuando i relativi approcci di misurazione. Si tratta di un indice che interiorizza l’ottica forward looking che impone l’art. 14 quando richiede la valutazione del prevedibile andamento aziendale.

Impiego combinato di 5 indici

Solo qualora il DSCR non sia disponibile, o i dati prognostici occorrenti per la sua determinazione siano ritenuti non sufficientemente affidabili (anche dagli organi di controllo), si ricorre, sempreché la situazione di crisi non sia già stata intercettata dal patrimonio netto negativo o dalla presenza di reiterati e significativi ritardi, all’impiego combinato di una serie di cinque indici, con soglie diverse a seconda del settore di attività, che debbono allertarsi tutti congiuntamente.

Si tratta dell’ultimo nodo dell’albero di rilevazione, costituito dai seguenti indici:

  1. a) indice di sostenibilità degli oneri finanziari in termini di rapporto tra gli oneri finanziari ed il fatturato;
  2. b) indice di adeguatezza patrimoniale in termini di rapporto tra patrimonio netto e debiti totali;
  3. c) indice di ritorno liquido dell’attivo in termini di rapporto da cash flow e attivo;
  4. d) indice di liquidità in termini di rapporto tra attività a breve termine e passivo a breve termine;
  5. e) indice di indebitamento previdenziale e tributario in termini di rapporto tra l’indebitamento previdenziale e tributario e l’attivo.

Capacità predittiva degli indici

La massimizzazione della capacità predittiva degli indici è stata ottenuta tramite un processo di selezione tra decine di migliaia di combinazione di indici, mediante test che hanno interessato tutte le società con bilancio ordinario pubblicato, avendo riguardo ad eventi di default nei tre anni successivi.

Con l’aiuto fondamentale dei partner tecnici Cerved e Innolva, che hanno messo a disposizione personale e dati al fine di elaborarli in tempo reale, abbiamo potuto spaziare nella analisi di molti indici e di altrettante informazioni sul passato. In questo modo si è costruito un vero e proprio iter diagnostico dello stato di salute finanziaria dell’impresa, argomentato e controllabile, ed “eventualmente sindacabile” solo nel momento in cui un soggetto avesse ancora più dati e informazioni di quelle da noi utilizzate.

Questo, nel complesso, l’approccio adottato che permette di intercettare progredendo attraverso fasi successive di diagnosi tutte le situazioni ritenute rilevanti dal co. 1 dell’art. 13. Esso nondimeno tiene conto dei due indici significativi individuati dalla stessa norma.

Il rischio dei falsi positivi

I falsi positivi (e cioè il rischio di segnalare realtà che non presentano il rischio di default nei tre anni successivi) sono limitati a un livello di segnalazioni ragionevoli e comunque sono circoscritti ai soli cinque indici ad impiego congiunto, che peraltro assumono un ruolo subordinato rispetto agli altri indicatori (reiterati e significativi ritardi nei pagamenti, patrimonio netto negativo, DSCR inferiore ad 1) necessitando di essere corroborati da ulteriori elementi per assumere comunque la natura di ‘fondati indizi’.

Startup e altri casi particolari

Il documento, infine, prevede specifici indici per le start-up innovative, le imprese in liquidazione e le imprese neocostituite ma soprattutto tiene conto di alcune specificità già oggi considerate nel documento come il mondo delle cooperative e dei consorzi, quello della edilizia con considerazioni anche per le situazioni in cui via siano crediti nei confronti della P.A.

Per approfondire

Scarica: GLI INDICI DELL’ALLERTA E L’APPENDICE METODOLOGICA

CONVEGNO OIV: New Challenges in Business Valuation

30 Ottobre 2019/in Lezioni e convegni, Operazioni straordinarie, Perizie di Stima, Valutazione di azienda/da Riflessioni

CONVEGNO OIV: New Challenges in Business Valuation

Il prossimo 4 Novembre 2019, ore 9.00 – 17.00 presso l’Aula Magna dell’ Università Bocconi in Via Gobbi 5 si terrà il VIII Convegno Internazionale OIV sulla Valutazione d’Azienda: “New Challenges in Business Valuation”.

Saranno presenti relatori di interesse internazionale

Ormai i convegni dell’OIV sono sempre più una occasione per incontrare amici e confrontarsi sulle tematiche della valutazione d’azienda e delle operazioni straordinarie. Stiamo lavorando molto sui temi che saranno affrontati e  anche questa volta parteciperò con molto interesse.

Per approfondire

SCARICA PROGRAMMA.

Si segnala inoltre che è previsto il rilascio di 8 crediti formativi agli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (validi anche per i revisori legali iscritti ad un ODCEC).

 

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