Passaggio generazionale ed il rischio della matrioska
Passaggio generazionale ed il rischio della matrioska
Negli ultimi anni abbiamo più volte affrontato il tema della successione d’impresa, del passaggio generazionale, dei rischi e delle opportunità ed in particolare due casi mi sono rimasti impressi e considero esemplari. Due realtà differenti, due modalità di affrontare questa grande sfida. Articolo pubblicato su Mysolution|Post e qui riprodotto per gentile concessione dell’Editore.
La battaglia vinta con il padre
La prima virtuosa di due fratelli che hanno vinto la battaglia con il padre riuscendo ad acquisisrne la fiducia ed il sostegno. Oggi gestiscono l’azienda in autonomia, con perfetta suddivisione dei compiti, innovandola e facendola crescere.
Parlando con loro la parola più ricorrente è stata: curiosità.
Nuovi consulenti spesso affiancati ai vecchi, nuovi percorsi, nuove strade da analizzare anche se non necessariamente da seguire. Lavorare in due inoltre li ha messi al riparo dalla, tipica in questo periodo di scelte spesso difficili, solitudine dell’imprenditore.
Il rischio di creare una impresa nell’impresa.
L’altro caso invece si è rivelato più complesso ed ha presentato uno dei rischi più frequenti in un passaggio generazionale tra padre e figlio.
Al figlio spesso per farsi le ossa viene affidato un progetto, altre volte è esso stesso a proporlo al padre e a dedicarci tempo ed energie vivendolo come occasione di affrancarsi dalla tutela paterna.
Il rischio è che i confini temporali del progetto non siano ben definiti e che il figlio assaporando l’autonomia, finisca non per innovare l’azienda ma per creare una impresa nell’impresa. Capite bene il rischio di una situazione simile.
Al posto di contribuire ad apportare novità ed entusiasmo in una realtà più complessa, più faticosa ma con grandi potenzialità, il figlio preferisce gestirsi un suo piccolo angolo di autonomia dove conquistare più facili, veloci ma effimeri successi agli occhi propri e del padre.
Ci si trova cosi difronte ad una azienda guidata con due vision differenti, rallentata da uno strabismo che disorienta i consulenti e fa perdere speranze e fiducia ai collaboratori.
E’ un rischio a cui si è facilmente soggetti, spesso agevolati da consulenti che han solo voglia di prendere un nuovo cliente, magari entrando alla corte del figlio e contribuendo cosi ad una frattura che è invece interesse vitale dell’azienda sanare.
Il mio ruolo è spesso scomodo, tra un padre troppo severo ed un figlio troppo poco coraggioso.
Sono situazioni normali, corrette e fisiologiche se limitate nel tempo. Patologiche se si incancreniscono.
Il passaggio generazionale è una bella sfida, lo è per tutti gli attori in gioco, ma bisogna ricordarsi che l’unico valore da tutelare è l’azienda.
Anche perchè, vi assicuro, è molto più facile gestire il passaggio generazionale di una impresa che cresce, che può permettersi di sperimentare e sbagliare, che crescendo può inserire figure nuove senza dover sostituire le vecchie e quindi generare battaglie interne tra generazioni. Solo cosi il gioco diventa a somma maggiore di zero.
Le regole del passaggio generazionale
Per garantire la competitività dell’impresa è necessario pianificare per tempo e in modo strategico il passaggio di consegne tra l’imprenditore e l’erede, valutandone con attenzione i principali rischi e le potenziali opportunità. Vogliamo qui riproporre le regole del passaggio generazionale così come individuate dalla principale dottrina e dalla nostra esperienza professionale.
OBIETTIVI DEL PASSAGGIO GENERAZIONALE
- Tutelare integrità e continuità dell’impresa;
- evitare conflitti tra gli eredi.
PRINCIPALI FATTORI DA CONSIDERARE
- Caratteristiche peculiari dell’ impresa (dimensione, mercato, tecnologie impiegate, ecc);
- tipologia di società adottata;
- entità del patrimonio personale del fondatore e sua capacità di soddisfare gli eredi coinvolti e non coinvolti in azienda;
- familiari coinvolti nell’attività dell’impresa (ruolo, capacità, esperienze maturate, aspettative personali);
- esistenza di conflittualità tra eredi (anche solo potenziali e/o non legate all’impresa);
- disponibilità di competenze manageriali;
- implicazioni di natura fiscale e giuridica.
STRUMENTI UTILIZZABILI
Diversi strumenti possono essere utilizzati per agevolare il passaggio generazionale:
- affidare la gestione dell’azienda a manager esterni che affianchino l’erede fino alla sua piena maturità;
- costituire patrimoni destinati, team di progetto o società ad hoc per consentire all’erede di prepararsi a sfide future più impegnative;
- adottare un adeguato modello di “corporate governance”;
- concludere apposite pattuizioni contrattuali (regolamenti di famiglia, accordi parasociali, etc.)
Ci vuole tempo
Il Passaggio generazionale è un processo pluriennale in cui entrano in gioco numerosi fattori: fiscali, amministrativi, giuridici. Non andranno poi sottovalutati i rapporti psicologici tra le persone coinvolte che vedranno sovrapporsi la realtà familiare con quella aziendale.