Differenza da recesso e trattamento fiscale
Differenza da recesso e trattamento fiscale
Una breve analisi delle pronunce giurisprudenziali della Corte di Cassazione.
Il recesso è un atto con il quale un socio ottiene la fuoriuscita dalla società, con cessazione della propria qualità di socio. Il diritto di recesso del socio costituisce una sorta di contrappeso al principio maggioritario che governa il funzionamento delle società, e consente al socio che si veda imposta la modifica delle basi essenziali dell’organizzazione societaria di liquidare il proprio investimento. Il recesso da una società ha natura eccezionale, e può essere legittimamente esercitato solo per alcune precise motivazioni previste dalla legge – che variano a seconda del tipo di società – e dallo statuto della singola società. Il recesso del socio ha effetto in momenti diversi a seconda della motivazione del recesso stesso, della tipologia di società e dei soggetti nei cui confronti viene comunicato (società, soci, terzi). La cessazione dello stato di socio fa venir meno tutti i diritti sociali ma attribuisce al recedente il diritto al rimborso della partecipazione.
Reddito di impresa: la somma corrisposta al socio in occasione del recesso, deve qualificarsi come un’anticipata liquidazione di redditi futuri o di utili latenti in bilancio – Rientra nella previsione di indeducibilità di cui all’art. 109, comma 9, lett. a), del Tuir
Spesa della società di persone relativa alla cosiddetta “differenza da recesso” del socio – Costituisce un componente negativo – In applicazione del principio di competenza di cui all’art. 75, comma 1, primo periodo (ora art. 109), del DPR n. 917 del 1986, detto componente negativo deve essere interamente dedotto nell’esercizio nel quale sorge il diritto del socio alla liquidazione della quota o da quando la spesa è stimabile