Ecco i compiti per le vacanze
Ecco i compiti per le vacanze
Ed eccoci qui a contare i giorni che ci separano dalla pausa estiva. Tradizionalmente questo è spazio dovrebbe essere occupato da un post di saluti, suggerimenti di lettura, di accompagnamento al meritato riposo.
Oggi invece mi trovo ad appuntare una serie di fattori con cui ci troviamo e troveremo sempre di più ad avere a che fare in questa seconda parte dell’anno. Probabilmente a settembre ne farò un webinar provando ad analizzare per ogni fattore l’impatto su stato patrimoniale e conto economico. Per ora mi limito a segnalare qualche breve articolo per chi vorrà approfondire.
Molte cose sono successe che impatteranno sulle imprese nei prossimi mesi:
- Crisi economica all’orizzonte e mancato ombrello Draghi (instabilità, ecc);
- Fine moratoria bancaria e rientro prestiti covid;
- Ridefinizione meccanismi di allerta nella crisi d’impresa;
- Inflazione (effetti al consumo, su immobili e sul costo del lavoro);
- Aumento del costo dell’energia (analisi specifica);
- Domanda ed offerta di lavoro spesso non compatibili e conseguente spinta ad automazione e digitalizzazione;
- Crisi della logistica;
- Ridefinizione supply chain;
- Aumento di tassi di interesse;
- Forte attenzione alla tutela del dato (ed auspicabilmente all’analisi dello stesso).
Perché la BCE aumenterà i tassi di interesse?
Perché la BCE aumenterà i tassi di interesse? Oggi, le conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina hanno creato, dopo anni di crescita dei prezzi troppo bassa, esattamente il problema opposto: un tasso di inflazione più alto, molto più alto di quello obiettivo. Questo è il motivo per cui la BCE, come le banche centrali di molti altri paesi, ha iniziato quello che ha chiamato “un percorso graduale ma duraturo” di aumento dei tassi di interesse, condizionando l’ampiezza e la velocità degli aumenti all’andamento dell’inflazione.
Per lavoratori e robot un futuro di convivenza
Per lavoratori e robot un futuro di convivenza. Secondo l’approccio a livello di impresa, l’automazione incrementa l’occupazione delle aziende che la introducono attraverso un aumento della produttività e delle quote di mercato. La crescente competitività di queste imprese, però, si ripercuote negativamente su quelle che non automatizzano, riducendone la domanda di lavoro.
Dal caro-energia rischi per la competitività dell’Italia
Dal caro-energia rischi per la competitività dell’Italia Dal caro-energia rischi per la competitività dell’Italia. A partire dal 2021, i prezzi delle commodity energetiche sono progressivamente aumentati. Ne sono colpiti indistintamente tutti i principali paesi europei. Ma in Italia la crisi energetica rischia di produrre danni più gravi rispetto a Francia e Germania.
Di inflazione non ce n’è una sola
Di inflazione non ce n’è una sola. In quasi tutti i processi inflazionistici i prezzi dei singoli prodotti variano a ritmi molto differenti tra loro, con effetti sull’economia reale. Non è possibile agire utilizzando un unico strumento di politica economica, come i tassi di interesse.
La forte eterogeneità degli aumenti settoriali in tutta Europa è documentata anche dall’andamento degli indici dei prezzi al consumo armonizzati (Hicp) disaggregati su circa 40 gruppi di prodotti.
Siamo davvero in regola con le scadenze del Pnrr?
Siamo davvero in regola con le scadenze del Pnrr? La decisione sull’erogazione dei fondi europei è politica e il comitato economico e finanziario, incaricato di esaminare l’attuazione del Pnrr, dà un parere tecnico non vincolante per la Commissione Ue. I ritardi riscontrati, quindi, con ogni probabilità non avrebbero avuto conseguenze in termini di erogazione dei fondi all’Italia grazie all’autorevolezza di Draghi. Ma ora?
Scudo anti-spread, bisognerà meritarselo
Scudo anti-spread, bisognerà meritarselo. Il nuovo scudo anti-spread prevede condizioni severe per il suo utilizzo. Occorrerà rispettare tutte le regole europee e dimostrare di avere un debito sostenibile. Il Consiglio Bce si riserva ampi margini di discrezionalità.
Non è un paese per professionisti
Non è un paese per professionisti. La particolare struttura dell’economia italiana, che vede sovrarappresentate imprese piccole e piccolissime, spesso a conduzione familiare, non aiuta a inserire e utilizzare a pieno personale molto qualificato. L’organizzazione di queste imprese, infatti, raramente prevede unità di R&D (ricerca e sviluppo) e posizioni manageriali distinte dalla proprietà. Ciò alimenta un circolo vizioso in cui le imprese innovano poco per mancanza delle necessarie professionalità, che però non riescono o desiderano acquisire perché non sono in grado di remunerarle e utilizzarle adeguatamente. Ne risentono negativamente la produttività e la redditività, restringendo ulteriormente i margini per innovare e crescere.
Non è un paese per professionisti Condividi il TweetOsservatorio del Terziario: settori in crescita e settori in ritardo
Osservatorio del Terziario: settori in crescita e settori in ritardo. Le analisi dell’andamento dei settori dei servizi evidenziano infatti le opportunità che essi rappresentano per lo sviluppo sostenibile e la competitività dell’Italia.
Nota di colore: i social network sono morti
“Le reti sociali sono ufficialmente diventate piattaforme di intrattenimento video, e non più spazi di relazione.
Non ci sono più friend, solo follower.” Newsletter Ellissi
La scarsità genera chiarezza
Tutto questo ovviamente non solo impatterà sui nostri clienti ma anche sul nostro Studio. Abbiamo passato un paio di anni incredibili, siamo cambiati molto e molto dovremo ancora cambiare. Siamo cresciuti giocando in un nuovo campionato di cui dobbiamo ancora comprendere bene le regole. Tutti questi fattori ci costringeranno a definire ancora meglio identità e strategia e non è affatto detto che questo sia un male. (“la scarsità genera chiarezza” ha detto recentemente il Ceo di Google). Meglio riposarsi nelle prossime settimane. A settembre ci sarà da correre ed i posti sul podio saranno pochi. Noi però saremo pronti, è da tanto che ci alleniamo. Buone vacanze.
Ecco i compiti per le vacanze Condividi il Tweet Tutti questi fattori ci costringeranno a definire ancora meglio identità e strategia e non è affatto detto che questo sia un male. Condividi il Tweet