Appunti sui licenziamenti delle big tech
Appunti sui licenziamenti delle big tech
Molte big tech sono cresciute in maniera esponenziale durante la pandemia. Le errate previsioni di crescita portano oggi a forti riduzione di personale. Le grandi aziende tecnologiche hanno risposto alla crisi (inflazione, dollaro alto, scarso potere di acquisto, consumatori diffidenti, crisi internazionale) con una massiccia dose di licenziamenti.
Alcune osservazioni nello specifico:
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Facebook ha investito parecchio sul progetto metaverso (vuoi per errato progetto di innovazione, vuoi per vanità o per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai noti problemi di privacy). L’investimento non ha dato i ritorni sperati. I dipendenti licenziati hanno ottime professionalità, molto ben pagate e verranno riassorbiti velocemente dal sistema.
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Twitter a seguito dell’ingresso della nuova proprietà credo sia stata caricata da ulteriori debiti ed ha un forte bisogno di cassa e di rivedere il modello di business. Sui dipendenti stesse considerazioni di cui sopra.
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Amazon vede rallentare la sua crescita e riduce quindi la struttura. Molte persone sono a bassa scolarità e saranno sostituiti in futuro dall’automazione dei magazzini.
Non confondiamo modelli e dinamiche
E’ evidente che i licenziamenti sono sempre una cosa spiacevole ed in questo caso sono stati davvero mal gestiti. Così come è evidente che parliamo di realtà differenti con differenti effetti. Così come pretendiamo che il mondo dell’ innovazione sia veloce sia nel crescere che nel fallire non possiamo confondere le dinamiche di una PMI che opera su un mercato tradizionale con quelle di una impresa innovativa.
Appunti sui licenziamenti delle big tech. Scandalizzarsi di meno, pretendere di investire di più. Share on X
Scandalizzarsi di meno, investire di più.
Se fossi un politico sarei estremamente preoccupato del livello di istruzione nel nostro Paese. Se fossi l’opinione pubblica pretenderei massicci investimenti in istruzione e formazione (che sono cose differenti).
Perché un programmatore troverà facilmente un nuovo posto di lavoro o diffonderà innovazione fondando una startup (soprattutto nel mercato americano). Paradossalmente potrebbe pure diventare una opportunità (nessuno ricorda le imprese nate ex IBM ed ex Olivetti?).
Un magazziniere licenziato invece rappresenta un dramma personale ed un problema enorme per lo Stato (sussidi, ecc.)