Le aziende familiari tornano a crescere
Le aziende familiari tornano a crescere
La settima edizione dell’ Osservatorio AUB sulle aziende familiari italiane
Articolo pubblicato su Mysolution e qui riprodotto per gentile concessione dell’Editore
L’Osservatorio AUB dispone di informazioni dettagliate e aggiornate relative alla proprietà, alla governance, al management e alle performance economiche e finanziarie di tutte le 15.722 aziende italiane a proprietà familiare con un fatturato pari o superiore a 20 milioni di euro. Si focalizza poi in maggiore dettaglio sulle 10.231 aziende a controllo familiare. Fino allo scorso anno l’Osservatorio analizzava le imprese con fatturato superiore ai 50 milioni.
La settima edizione dell’ Osservatorio AUB sulle aziende familiari italiane, realizzato da Bocconi, AIdAF, Unicredit e Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Borsa Italiana ed Allianz, fornisce dati interessanti:
“Le aziende familiari vincono il confronto con le non familiari in termini di crescita, di redditività e di creazione di posti di lavoro considerando sia l’ultimo anno, sia il medio periodo e tornano a indicatori di performance simili a quelli pre-crisi, ma la loro sostanziale passività in termini di acquisizioni e l’invecchiamento dei responsabili d’azienda fanno suonare un campanello d’allarme per il futuro. “
Le principali criticità che emergono da questa ricerca secondo Guido Corbetta sono:
- la scarsa capacità di crescita esterna attraverso acquisizioni;
- l’elevata età di chi dirige le aziende familiari;
- gli investimenti diretti all’estero riguardano una minoranza delle imprese;
Positivo invece appare il riavvio del processo di successione generazionale.
Interessante inoltre la maggiore complessità della governance: la presenza maggiormente diffusa di più amministratori delegati rappresenta il bisogno di avere a disposizione competenze diverse oltre che la necessità di affiancamento delle giovani generazioni.
Appare strategico un attento bilanciamento tra leadership familiare e CdA non familiare pur con qualche criticità nell’inserimento di consiglieri e manager non familiari.
Le aziende familiari hanno resistito alla crisi meglio di altre, anche per il forte legame con il territorio di origine, per la capacità di innovare ed affrontare la sfida internazionale.
Resta ancora complesso il tema del passaggio generazionale che non sempre riesce a garantire nuove energie ed una nuova capacità di visione nelle PMI.
I principali temi che le aziende familiari probabilmente si troveranno a dover affrontare sono:
- La governance della famiglia e dell’azienda;
- Definione del processo di formulazione della strategia della famiglia e dell’azienda;
- La possibile apertura del capitale ad investitori terzi e la diversificazione del patrimonio di famiglia;
- Il rafforzamento dell’orientamento imprenditoriale nelle nuove generazioni;
- La scelta di consigliere indipendenti, amministratori delegati e direttori generali non familiari.
Le sfide restano ancora tutte aperte e solo un forte investimento in cultura aziendale, rafforzando il rapporto università/impresa, consentirà alle imprese familiari di allargare il proprio orizzonte strategico.
Un forte investimento in cultura aziendale consentirà alle imprese familiari di allargare il proprio orizzonte strategico. Condividi il Tweet