Posizione finanziaria netta
Posizione finanziaria netta
Posizione finanziaria netta nella valutazione d’azienda e nelle operazioni di acquisizione e cessione di azienda
Obiettivo principale di ogni procedimento di valutazione d’azienda è quelli di arrivare a determinare la stima del valore del capitale economico (c.d. “equity value”) dell’azienda oggetto di valutazione.
L’equity value di un’organizzazione è determinato come il valore complessivo dell’impresa (c.d. “enterprise value”) al netto della posizione finanziaria netta (PFN) dell’azienda alla data di valutazione.
Risulta quindi fondamentale, ai fini della valutazione d’azienda, la corretta determinazione della posizione finanziaria netta, la quale esprime l’ammontare dei debiti finanziari al netto delle attività che potrebbero essere liquidate ed utilizzate immediatamente per il rimborso, fornendo pertanto una misura dell’ammontare di debito per il quale non esiste un’immediata copertura.
La posizione finanziaria netta è stata introdotta nei principi contabili nazionali con il principio OIC 6 “Ristrutturazione del debito”, successivamente abrogato a partire dai bilanci del 2017.
Posizione finanziaria netta nella valutazione d'azienda e nelle operazioni di acquisizione e cessione di azienda Condividi il TweetLa PNF è considerata un indicatore alternativo di risultato[1] poiché viene utilizzata nell’analisi di bilancio per valutare non solo il livello complessivo dell’indebitamento, ma anche la solidità della struttura patrimoniale in quanto, se rapportata ai mezzi propri, esprime il rapporto di indebitamento finanziario. Inoltre rapportando la PFN all’EBITDA otteniamo informazioni sulla capacità dell’azienda di restituire il debito.
Per giungere alla posizione finanziaria netta la dottrina e la prassi contabile hanno elaborato diverse modalità di calcolo. E’ calcolata generalmente come somma algebrica tra le seguenti grandezze:
- la posizione finanziaria corrente netta (o indebitamento finanziario corrente netto), calcolata come sommatoria tra le disponibilità liquide, i crediti finanziari correnti e le altre attività finanziarie correnti al netto dei debiti bancari correnti, della parte corrente dell’indebitamento non corrente e degli altri debiti finanziari correnti;
- la posizione finanziaria non corrente (o indebitamento finanziario non corrente), calcolata come sommatoria tra i debiti bancari non correnti, le obbligazioni emesse e gli altri debiti finanziari non correnti.
Nelle due grandezze sopraindicate sono considerati anche i debiti per leasing finanziario, distinti nella parte corrente e non corrente. La sua determinazione può essere effettuata in base al seguente schema[2]:
Valori di bilancio al
… 200X+1 Ante – ristrutturazione/rin egoziazione |
Valori di bilancio al
… 200X+1 Post – ristrutturazione/rin egoziazione |
Valori di bilancio al … 200X | Variazioni | |
Disponibilità liquide | … | … | … | … |
Altre attività finanziarie correnti | … | … | … | … |
Crediti finanziari correnti | … | … | … | … |
Debiti bancari correnti | … | … | … | … |
Parte corrente dell’indebitamento non corrente | … | … | … | … |
Altre passività finanziarie correnti | … | … | … | … |
Debiti per leasing finanziario correnti | … | … | … | … |
Indebitamento finanziario corrente netto (a) | … | … | … | … |
Debiti bancari non correnti | … | … | … | … |
Obbligazioni emesse | … | … | … | … |
Altre passività finanziarie non correnti | … | … | … | … |
Debiti per leasing finanziario non correnti | … | … | … | … |
Indebitamento finanziario non corrente (b) | … | … | … | … |
Indebitamento finanziario netto o
Posizione finanziaria netta (c = a +b) |
… | … | … | … |
La determinazione della posizione finanziaria netta rappresenta spesso un punto di criticità nelle contrattazioni tra le parti nelle operazioni di M&A non essendoci una definizione univoca.
La determinazione della posizione finanziaria netta rappresenta spesso un punto di criticità nelle contrattazioni tra le parti nelle operazioni di M&A non essendoci una definizione univoca. Condividi il TweetSi suggerisce quindi che gli esperti di entrambe le parti affianchino gli advisor legali per definire contrattualmente la PFN fin dalle prime fasi della trattativa poiché quanto sarà maggiore la PFN, tanto sarà minore l’equity value dell’azienda, e quindi il prezzo che dovrà essere corrisposto dall’acquirente nel caso di acquisizione aziendale.
Nel calcolo della PFN vanno incluse soltanto le attività e le passività “finanziarie” ponendo particolare attenzione a quelle voci che potrebbero comportare le maggiori criticità per il calcolo della posizione finanziaria netta:
- Passività derivanti da leasing finanziario: il debito residuo in linea capitale nei confronti della società di leasing (debito chiaramente di natura finanziaria) non trova esposizione all’interno del bilancio redatto secondo i principi contabili OIC;
- Passività derivanti dall’inclusione o meno del trattamento di fine rapporto (Tfr): secondo alcuni esperti detto debito trae origine dai dipendenti che sono necessari all’operatività dell’azienda e rappresenterebbe quindi una passività operativa, secondo altri non solo tale posta rappresenterebbe una forma di autofinanziamento dell’impresa ma la stessa rivalutazione annuale del Tfr rafforzerebbe la convinzione di trovarsi di fronte ad una passività finanziaria. Non essendovi una posizione univoca la questione viene normalmente affrontata in sede negoziale;
- Passività derivanti da debiti commerciali scaduti: i debiti commerciali possono divenire passività finanziarie ove non fossero onorate a scadenza. Anche in questo caso la definizione dell’anzianità oltre la quale il credito scaduto rientra nella PFN viene normalmente affrontata in sede negoziale;
- Passività derivanti da anticipazioni di crediti al salvo buon fine: è comune nella prassi contabile di alcune aziende rilevare l’estinzione del credito e lo speculare incremento di liquidità. Tale rappresentazione non è corretta. Toccherà all’esperto procedere alle opportune rettifiche includendo cosi le passività nella PFN.
Il 4 marzo 2021 Esma (European Securities and Markets Authority) ha pubblicato i nuovi Orientamenti che recepiscono i requisiti di Informativa derivanti dal nuovo Regolamento EU 2017/1129 e dei Regolamenti Delegati EU 2019/980 e 2019/979, richiamati anche da Consob nella Comunicazione n.5/21.
Di seguito il modello relativo alla Posizione Finanziaria Netta così come previsto dal documento ESMA:
Posizione Finanziaria Netta (ESMA): | ||
Euro | ||
A | Disponibilità liquide | |
B | Mezzi equivalenti al cash | |
C | Altre attività finanziarie correnti (titoli entro 12 m) | |
D | Totale Liquidità (A+B+C) | 0 |
E | Debito finanziario corrente | |
F | Parte corrente del debito finanziario non corrente | |
G | Indebitamento finanziario corrente (E+F) | 0 |
H | Indebitamento finanziario corrente netto (G-D) | 0 |
I | Debito finanziario non corrente | |
J | Strumenti di debito | |
K | Debiti commerciali oltre 12m altri debiti non correnti | |
L | Indebitamento finanziario non corrente (I+J+K) | 0 |
Tra le varie indicazioni in proposito, l’ESMA chiarisce che:
- La voce Altre attività finanziarie correnti dovrebbe includere le attività finanziarie (ad esempio, i titoli posseduti per negoziazione) che non sono (i) disponibilità liquide, (ii) mezzi equivalenti a disponibilità liquide o (iii) strumenti derivati utilizzati con finalità di copertura.
- La voce Debito finanziario dovrebbe includere il debito remunerato (ovvero il debito fruttifero) che comprende, tra l’altro, le passività finanziarie relative a contratti di locazione a breve e/o a lungo termine.
- La voce Debito finanziario corrente dovrebbe comprendere gli strumenti di debito rimborsabili entro i 12 mesi successivi.
- La voce Debiti commerciali e altri debiti non correnti dovrebbe includere i debiti non remunerati che presentano una significativa componente di finanziamento implicito o esplicito, ad esempio i debiti verso fornitori con una scadenza superiore a 12 mesi. In questa voce dovrebbero essere inclusi anche eventuali altri prestiti infruttiferi.
Nella tabella sopra esposta il debito per il TFR non sembrerebbe ricompreso negli elementi costituenti la PFN.
Sebbene i nuovi orientamenti dell’ESMA permettano di valutare meglio la situazione finanziaria supportando il calcolo della PFN, permangono tuttavia diverse lacune interpretative.
Nonostante l’indubbia rilevanza di questo parametro, ad oggi né i principi contabili nazionali né i principi contabili internazionali ne definiscono la natura o arrivano a specificarne le modalità di calcolo. Si torna quindi a suggerire la definizione contrattuale dei valori componenti della posizione finanziaria netta.
[1] Cfr. ASSIREVI, Documento di ricerca n. 137, Indicatori alternativi di performance, giugno 2009, par. 2b.
[2] Principio OIC 6 “Ristrutturazione del debito”, abrogato a partire dai bilanci del 2017.