Giorgio Ambrosoli
Un ricordo di Giorgio Ambrosoli
In nome dello Stato e non per un partito
Giorgio Ambrosoli, per cinque anni commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, fu ucciso a Milano da un killer la notte tra l’11 e il 12 luglio 1979.
Il lettore più attento sa che il nome di Ambrosoli ricorre spesso nei miei post e che non mi stanco di diffonderne la storia. Mi piace farlo soprattutto sperando che queste righe siano lette da studenti universitari e praticanti, ragazzi giovani, pieni di buona volontà a cui spesso ci dimentichiamo di spiegare che la professione non è fatta solo da leggi e numeri, ma da giustizia e responsabilità.
Un ricordo di Giorgio Ambrosoli, In nome dello Stato e non per un partito Share on XSarà che anche io ho perso mio padre presto, sarà che anche lui si chiamava Giorgio, sarà che sono cresciuto con questi valori un pò antichi… ma ogni volta che riascolto la rievocazione della storia dell’Avv. Ambrosoli finisco per commuovermi.
Ambrosoli, molti non lo ricordano, fu tra le altre cose membro del Collegio sindacale del Giornale di Montanelli in anni in cui non era politicamente corretto frequentare il gran Toscano. La cosa me lo fa ancora più caro, avendo seguito da vicino, tra i ragazzi di controcorrente, le traversie de La Voce.
Vi suggerisco di investire un po’ del vostro tempo nel rivedere quel video e magari nel vedere il Film tratto dal libro scritto dal figlio Umberto “QUALUNQUE COSA SUCCEDA”.
Vi ripropongo un estratto della lettera scritta alla moglie poco dopo aver ricevuto l’incarico e diversi anni prima di morire. Quanta dignità, quanta consapevolezza del proprio ruolo di professionista, quanto amore per la sua famiglia e per il suo Paese in queste poche righe, in nome dello Stato e non per un partito.
“Anna carissima,
è il 25.2.1975 e sono pronto per il deposito dello stato passivo della B.P.I. (Banca Privata Italiana n.d. r.) atto che ovviamente non soddisfarà molti e che è costato una bella fatica.
Non ho timori per me perché non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente di ogni colore e risma non tranquillizza affatto. E’ indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il paese.Ricordi i giorni dell’Umi (Unione Monarchica Italiana n.d.r.) , le speranze mai realizzate di far politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a quarant’anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. Con l’incarico, ho avuto in mano un potere enorme e discrezionale al massimo ed ho sempre operato – ne ho la piena coscienza – solo nell’interesse del paese, creandomi ovviamente solo nemici perché tutti quelli che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti perché credono di aver avuto solo quello che a loro spettava: ed hanno ragione, anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi dopo.
I nemici comunque non aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie. Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto [… ] Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa.
Riuscirai benissimo, ne sono certo, perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell’altro [… ] Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi.”
Ci sono cose che è giusto ricordare, che fa bene ricordare anche a noi stessi.
Per approfondire
VIDEO: la rievocazione della storia dell’Avv. Ambrosoli, importante anche per conoscere la figura troppo spesso trascurata dell’ufficiale della Guardia di Finanza che tanto sacrificò ai suoi valori.
ARTICOLO: da leggere e rileggere Beniamino Piccone, i valori di Ambrosoli sono i nostri, il suo coraggio purtroppo unico.