Quel bisogno di scavallare
Quel bisogno di scavallare
Un post lungo per chi avrà la pazienza di leggerlo
Sta volgendo al termine un anno difficile in cui ci siamo scoperti più vulnerabili.
Il rischio di scrivere un post di fine anno è quello di scadere nella retorica, rischio che temo non riuscirò ad evitare del tutto.
Mentre pensavo che cosa scrivere per provare a riassumere ciò che abbiamo provato in questi mesi mi sono imbattuto nella foto che vedete in copertina, in questi due bambini che cercano di scavalcare il cancello. Ed ho pensato che fosse l’immagine giusta per accompagnare questi miei pensieri.
Non so per quale motivo poi mi sia venuto in mente un titolo con questo strano verbo “scavallare” al posto del più comune scavalcare.
Che in fondo sarebbe andato bene comunque perchè in fondo la necessità di scavalcare questo anno credo sia necessità un po’ di tutti.
Quel bisogno di scavallare. Un post lungo per chi avrà la pazienza di leggerlo Condividi il TweetUna intuizione però non va mai lasciata cadere ed ho provato a chiedere aiuto al dizionario Treccani (anche per evitar di fare figuracce lo confesso).
DIZIONARIO TRECCANI
scavallare v. intr. e tr. [der. di cavallo, col pref. s– (nei sign. 5 e 3)]. – 1. intr. (aus. avere) a.Correre, sfrenarsi, spec. con riferimento a ragazzi che giocano: hai scavallato tutto il pomeriggio, adesso torna a casa. b. Vivere in modo sregolato; divertirsi, correre la cavallina: in gioventù abbiamo scavallato un po’ tutti. c. Lavorare duramente, faticare, essere in moto continuo per ragioni di lavoro: scavallava tutto il giorno, infaticabile, in Trastevere (Morante). 2. tr., ant. a. Scavalcare, buttare giù da cavallo: Così Teseo fieramente andando Co’ suoi compagni infra le donne ardite, Molte ne gian per terra scavallando (Boccaccio). b. fig. S. qualcuno, farlo cadere in disgrazia. 3. tr. Con sign. affine a scavalcare, in usi region., di elementi di un congegno che escono dalla guida o dalla sede naturale: la cinghia ha scavallato la puleggia (o anche, come intr., è scavallata dalla puleggia).
Correre, giocare, scavalcare e… essere in moto continuo tra i nuovi progetti di lavoro: mi è piaciuto subito e ben rappresenta quel bisogno di svoltare pagina, di superare questo anno ma anche di proseguire nei progetti intrapresi per costruire un 2021 più solido per il nostro Studio ed i nostri Clienti.
Quelli sguardi quando abbiamo chiuso lo Studio
Abbiamo tenuto bene e con orgoglio. E non è stato facile perchè ricordo gli sguardi di quando ci siamo lasciati per chiudere tutto ed iniziare lo smartworking. Ed i decreti di uno Stato impazzito ed inaffidabile. Di notte e nei week end.
Ricordo gli sguardi di quando ci siamo lasciati per chiudere tutto ed iniziare lo smartworking Condividi il TweetDell’esperienza nostra ne ho già scritto e posso solo ringraziare tutti. Ci siamo riscoperti più solidi e compatti di quello che probabilmente noi stessi pensavamo. Di più lo dirò di persona, sono un chiacchierone ma le cose vere meritano un pò di riservatezza.
Abbiamo riscoperto il sostegno di amici: Alessandro che vedendomi preoccupato per questo strano smartworking ha messo a disposizione nostra e dei nostri clienti le risorse di EY per un minicorso sul tema, Sabina che ha subito chiamato appena chiuso lo Studio per sapere come stessi perchè leggeva apprensione (era vero) nei miei post, Fabrizio con cui abbiamo discusso le mille bozze dei primi decreti, Elena che chiama sempre con il sorriso, Fabio che si è lasciato trascinare in una nuova avventura e a Bonfiglio che ci ha creduto, Stefano e Danilo che sono colonne del nostro gruppo di studio, Nicola che ci ha supportato nell’utilizzo di nuovi software. Grazie all’immaginifico Maurizio che non mi ha mai fatto mancare il confronto critico sui nostri progetti. Grazie anche a Mauro e Valerio che ci hanno coinvolto in un loro bellissimo progetto a sostegno delle imprese. Grazie a Fabio che non ha mai fatto mancare una sua telefonata da Roma ed all’altro Fabio con cui abbiamo iniziato a fare più serrato il confronto sulle prossime opportunità professionali. Ed a Nello con cui abbiamo parlato dei nostri figli ed a Mario con la sua voglia di cambiare il mondo tornando a fare politica.
Una avventura difficile ma non siamo mai stati soli.
Quella riunione su zoom rimandata dopo pochi minuti dall’inizio ( perchè i nostri imprenditori sono cosi)
Libri, per costruire il confronto
Abbiamo passato mesi in cui il confronto, seppur attraverso uno schermo, è stato indispensabile per superare quotidiane difficoltà o per provare a decifrare il futuro. Parte di queste conversazioni potete ritrovarle (in nostri brevi interventi) in due libri di due amici con cui è stato prezioso parlare di impresa e di innovazione:
- Intervallo Lungo: 57 riflessioni, spunti e visioni durante la lunga pausa del lockdown di Fabio Lalli (potete trovare la nostra chiacchierata su youtube);
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Innovation + management: Standardizzare l’efficienza dell’organizzazione. Personalizzare l’efficacia dell’innovazione di Ivan Ortenzi (anche in questo caso su youtube trovate una tavola rotonda con esponenti ben più autorevoli di me su innovazione, pmi e startup durante il covid)
Il gruppo facebook
E’ partito in sordina ma ormai raccoglie quasi 950 partecipanti. Ogni mattina ospita un articolo che viene discusso da imprenditori, professori e consulenti. Cercando di creare valore lavorando sulla cultura di impresa di tutti noi. La qualità dei partecipanti mi rende molto orgoglioso di quanto costruito. Ideale proseguimento del percorso iniziato con il libro Restartup.
Le nostre iniziative pro bono
Nei primi giorni della crisi abbiamo provato a metterci a disposizione del mondo delle imprese. Qui riportiamo una serie di iniziative che in realtà ci hanno restituito molto di più di quanto dato. Mostrandoci l’importanza di lavorare con chi condivide valori comuni.
Proprio la costruzione di un ecosistema di consulenti basato sui valori sarà uno degli obiettivi del prossimo anno.
Mostrandoci l'importanza di lavorare con chi condivide valori comuni Condividi il TweetOspedale di Bergamo
Insieme all’amico Fabio Battaglia abbiamo realizzato due webinar “COME RIPARTIRE. PENSIAMOCI ADESSO” che hanno avuto un insperato successo tra marzo ed aprile, testando un format nuovo.
Sia il compenso dei relatori, sia un contributo di 5.000€ da parte di Bluenext, sono stati devoluti all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
I proventi del libro Restartup
Il 2020 per noi è stato anche l’anno di Restartup: Le scelte imprenditoriali non più rimandabili.
L’attività di ricerca propedeutica alla scrittura del libro per me è stata quasi un master. Devo ringraziare i numerosi Imprenditori, professori universitari e consulenti che si sono messi generosamente a disposizione e che, grazie alle loro interviste, hanno reso questo un libro corale.
Per questo mi sembra giusto rinnovare la promessa contenuta nelle prime pagine del libro devolvendo i proventi del libro che saranno maturati fino al 31.12.2020. Un modo in fondo per ringraziarli e rafforzare il senso del percorso fatto.
Parte dei diritti d’autore di questo libro saranno devoluti dall’autore alle iniziative per il diritto allo studio dell’Università Bocconi
NOI techpark di Bolzano
NOI techpark di Bolzano nei primi giorni della crisi ha messo a disposizione gratuitamente un team di consulenti e coach professionali per aiutare le aziende del territorio a orientarsi e a superare la crisi con un atteggiamento costruttivo.
I compensi di NOI techpark e quelli dei coach (il mio contributo in realtà è stato assolutamente marginale) sono stati devoluti alla lotta contro Covid-19.
Qui trovi la lista di esperti ed esperte nei diversi ambiti della gestione di crisi: una squadra di specialisti per aiutarti a superare l’incertezza.
Qui invece una mia intervista: «In una crisi come questa l’impresa deve ripartire dai fondamentali, dalle competenze»
Che cosa resterà di questo 2020?
Come dopo ogni grande prova la squadra o salta o si compatta. La nostra fortunatamente ha dato grande prova ed ha creato inaspettatamente degli asset su cui sarà possibile costruire un nuovo progetto di Studio.
In questi mesi i clienti ci hanno aiutato a definire meglio un nuovo servizio che vedrà la luce il prossimo anno. Un grande grazie a chi, sperimentandolo nel 2020, ci ha spronato, motivato e spinto a farne l’asse portante della consulenza che verrà.
Un progetto che ci sfiderà a cambiare categoria di gioco. Oggi essere i più bravi in serie C è facile, domani essere i nuovi entranti in serie B sarà molto più difficile e faticoso. Sarà mia la responsabilità di aiutare tutti a vedersi diversi, a cambiare approccio.
Il 2021 sarà, temo, più difficile del 2020. Sarà una lunga maratona i cui risultati li vedremo solo a fine anno. Senza una forte identità ed un buon progetto si rischia di perdersi e di svalutare ciò che si è costruito.
In Studio a volte mi guardano perplessi e si chiedono perchè non riesco ad essere pienamente soddisfatto di quanto fatto (ed è davvero molto). Lo sono credetemi (sono davvero orgoglioso di come hanno reagito i nostri professionisti) ma se guardo ai prossimi mesi so anche che il rischio peggiore è quello di sedersi sugli allori e perdere quella tensione al cambiamento che dovrà accompagnarci senza cedimenti per tutto il 2021. E tenere il ritmo sarà fondamentale.
Qualcosa di più personale
E poi i ricordi più intensi sono quelli di casa, di mia moglie e del panatino che è stato straordinario nel destreggiarsi tra didattica a distanza e quella voglia fortissima di rivedere i suoi compagni di classe, quelle uscite in bici con la mamma, quegli aperitivi virtuali tra papà per far si che i bimbi almeno si vedessero. I messaggi del sacerdote su WhatsApp che dal campanile della chiesa teneva compagnia ai bimbi del catechismo coi modi ed i tempi più giusti alla situazione. Ed il sottofondo alle mie riunioni su zoom: la voce del panatino che risponde diligentemente al suo insegnante di inglese.
Soprattutto quel suo abbraccio in cui si è abbandonato quando sono andato a riprenderlo a casa dei nonni in pieno lockdown, un abbraccio così totale in un mondo in cui toccarsi era diventato proibito. Capace di sciogliere ogni mio imbarazzo e prudenza.
Ed i nostri auguri
Ed eccoci arrivati alla fine, per chi avrà resistito a questo mio bisogno di riordinare i pensieri, di questo lungo e caotico post.
Non mi resta che fare a voi ed alle vostre famiglie i nostri più cari auguri di un sereno Natale e di buone feste.
Qualche giorno per leggere, ridere ed ascoltare musica jazz. Per ricaricare le pile scrollandoci di dosso la fatica e questa strana cappa che ci impedisce di essere più leggeri. Qualche giorno per ritornare bambini e scavallare questo anno con la stessa curiosità e consapevolezza di chi scavalca quel cancello pronto a sentirsi un po’ più grande di un anno fa.