Piccole riflessioni su un mondo che cambia
Piccole riflessioni su un mondo che cambia
Panatino, lego, Halloween, teatro ed altre riflessioni in ordine sparso
Il fine settimana è il momento in cui pensieri e riflessioni trovano il tempo di decantare. In questi giorni ho avuto diverse cose su cui riflettere, piccole cose sia chiaro, ma che non voglio perdere e come di consueto proverò a fissare qui più per me che per il lettore e di questo me ne scuso. Mi rendo conto che è un post lungo, apparentemente disorganico ma credo che ritroverà unità e chiarezza nelle conclusioni.
Halloween
In Italia tutto è divisione, tutto contribuisce a formare schieramenti. Vedo molti amici criticare una festa americana, imposta, soppiantare le feste cattoliche. Mio figlio potrà giocare a dolcetto scherzetto ma in questo fine settimana è andato a visitare la tomba del nonno per la prima volta accompagnato da mia madre e mio fratello. E come tradizione porterà un fiore al bisnonno ed altri parenti sepolti al Monumentale, ascoltandone la storia e passeggiando in silenzio tra tombe di soldati ed eroi. Ancora forse non comprende tutto ma non vi nascondo la mia commozione che si rinnova ogni volta. Forse basta questo, regalare tempo ed emozioni.
Per noi in famiglia non c’è mai stata l’attesa dei dolci ( salvo un laico pane dei morti preso dal panettiere) o dei regali. È sempre stato un momento di forte legame coi valori familiari, di orgoglio di appartenenza, di ricordi di chi non c’è più e di consapevolezza di una storia di cui facciamo parte. Forse è sempre stata una cosa da uomini, anche nelle confessioni più private che avevano luogo in questi giorni. Momenti di fragilità e di forza preziosissimi nella mia educazione.
Lego, amore e fantasia
Non amo ricevere regali e così quando arriva il momento del compleanno chiedo sempre al panatino , desideroso di stupire il papà, di comprarmi un gioco. Questa volta ho chiesto dei lego ma quelli classici, lo scatolone coi mattoncini. Tutti mi hanno guardato strano ma le attuali scatole dei lego sono troppo complicate e ti costringono a costruire astronavi, ecc armato di potenti istruzioni. Nei miei ricordi di bambino, nonostante la passione per tutta la collezione della base spaziale che ancora conservo, i lego sono sempre stati legati alla fantasia, alla libertà di costruire, smontare e ricostruire. Senza vincoli. Ed è molto più divertente giocare così con panatino.
Troppo spesso oggi rinunciamo alla libertà di sognare per inseguire progetti complicati imposti o auto imposti.
La vanità rischia a volte di compromettere la libertà. E non parlo solo di giochi.
La vanità rischia a volte di compromettere la libertà. Share on XIl rischio inaspettato di un grande successo d’immagine
Sono molto felice per il grande successo teatrale del Cirano di Corrado d’Elia al Teatro Litta. So quanto gli attori abbiano lavorato per questo e vedere il costante aggiungersi di repliche straordinarie è davvero una grande emozione. Quando mi riferisco al “successo inaspettato” non è certo quello dello spettacolo che da anni macina trionfi su trionfi. Ma al successo dell’uso dell’immagine.
Vi suggerisco di vedere questo breve video. Il Teatro è per me una grande ed inaspettata fonte di ispirazione.
a. Disciplina
Un attore/regista che ha il coraggio di rimproverare il pubblico (p minuscola) per rispettare il Pubblico (P maiuscola). Perché come dissi tempo fa “ci vuole disciplina per viver di poesia”. Proprio nella parola disciplina sta il primo insegnamento: più ci discostiamo dalle strade battute, più innoviamo, più ci vuole disciplina, più dobbiamo essere bravi.
b. Immagine
La seconda riflessione è nel ruolo che la “fotografia” ha nel teatro di Corrado. Un ruolo potente, evocativo, quasi cinematografico, tanto da spingere gli spettatori (contro ogni regola e buona educazione) a fotografare gli attori disturbando lo spettacolo. In questo caso sono vittima del loro successo. Del loro esser stati tremendamente bravi nel lavorare sull’immagine (non a caso a teatro prima dello spettacolo è possibile visitare una bellissima mostra fotografica sui 20 anni di rappresentazioni). Bisognerà rifletterci.
c. Concentrazione
La terza riflessione è sulla difficoltà che abbiamo per colpa di internet di mantenere la nostra concentrazione. Il Teatro è agli antipodi e ne sconta il prezzo. Forse però ciò che è un limite può diventare un punto di forza straordinario su cui costruire. Tornando alla fantasia, ai tempi lunghi, al lego classico.
Senza polemiche, rimboccandosi le maniche
Nel dramma del terremoto vi propongo questo articolo che mi ha colpito molto per l’atteggiamento propositivo:
“La terra è materia viva, non può stare ferma. Norcia fu distrutta dal terremoto del 1702. La ricostruiremo come fecero i nostri antenati. E poi trovo straordinario che sia rimasta in piedi la facciata, col il suo rosone e le statue di Benedetto e di sua sorella, Santa Scolastica. Dopo questa catastrofe, anche la regola benedettina ritroverà nuovo slancio”.
Morale della favola
Piccole riflessioni su un mondo che cambia ma che mi insegnano a ripartire dai fondamentali: a ripartire dalla regola Benedettina per ricostruire la basilica, a riscoprire i tempi lunghi, la fantasia, la libertà di non seguire le istruzioni. Il coraggio di chiedere rispetto per il proprio lavoro e preservarlo anche dalla propria vanità e dal proprio successo. La consapevolezza di dover tornare a fare le cose difficili.
La consapevolezza di dover tornare a fare le cose difficili. Share on X