La valutazione d’azienda nel concordato preventivo
La valutazione d’azienda nel concordato preventivo
Articolo pubblicato su Mysolution e qui riprodotto per gentile concessione dell’Editore
La valutazione dell’azienda in crisi va operata a “valori di mercato” tenendo presente la particolare situazione finanziaria in cui si trova rettificando eventualmente i valori applicando al valore corrente di funzionamento un coefficiente di deprezzamento, variabile da caso a caso, per stimare il valore di realizzo o di liquidazione e per scontare gli eventuali rischi di continuità aziendale.
La crisi d’impresa rappresenta un argomento di gran moda in dottrina, data l’importanza crescente che ha assunto negli ultimi anni, nonché per l’aumentare della rischiosità delle attività economiche anche a causa della congiuntura che l’economia nazionale, ma non solo, sta attraversando.
In tale contesto assume rilievo il tema della valutazione delle aziende in crisi nell’ambito delle procedure e del concordato preventivo in particolare.
Il criterio del valore di mercato normalmente accettato appare certamente di non facile applicazione. Lo stimatore, per poter valutare l’azienda o il ramo d’azienda oggetto della perizia, dovrà certamente attenersi alle best practice ed ai criteri valutativi comunemente accettati dalla dottrina aziendalistica, utilizzando quello tra loro che maggiormente si adatta alle peculiari caratteristiche dell’oggetto di stima.
Il documento del CNDCEC “La relazione giurata estimativa del professionista nel concordato preventivo e nel concordato fallimentare” per quanto datato offre numerosi spunti al perito attestatore.
Metodi patrimoniali
Il metodo patrimoniale è sicuramente quello meno problematico. L’azienda e i singoli beni da cui è composta possono sicuramente essere valutati anche secondo criteri di funzionamento (in caso di continuità aziendale), ma con il deprezzamento derivante dalla particolare situazione.
Per quanto concerne, la concreta valutazione dei singoli beni per i quali la stima investa anche professionalità tecniche, pare assai logico che il professionista stimatore si avvalga, a sua volta, delle prestazioni professionali di ingegneri, architetti, geometri, ecc. di volta in volta da individuarsi in relazione alla natura del bene da stimare (terreni edificabili, fabbricati a destinazione speciale, programmi software, ecc.), ferma restando, in ogni caso, la responsabilità in capo al professionista stimatore per le valutazioni oggetto di giuramento.
Metodi reddituale e finanziario
Alcuni dei metodi valutativi più comunemente usati si fondano su flussi reddituali e finanziari futuri, ricavabili da piani industriali predisposti dall’organo di governo dell’impresa che difficilmente, nel caso di aziende appartenenti a società in concordato preventivo ed affittate ad un soggetto terzo, potranno essere nella disponibilità del perito attestatore.
Parimenti con particolare attenzione dovranno esser trattate le principali criticità derivanti dalla valutazione dell’avviamento. Da una parte difficilmente potrà essere valutato un avviamento positivo nel caso in cui l’impresa sia, formalmente o sostanzialmente, cessata o in profonda crisi tale da far temere per la continuità aziendale. Dall’altra parte invece il caso in cui l’azienda sia funzionante, grazie alla prosecuzione dell’attività imprenditoriale da parte dell’affittuario. In questo caso bisognerà tener conto non solo del valore dell’avviamento ma anche le eventuali clausole di conguaglio del contratto di affitto e tutto ciò che potrebbero comportare per l’attivo concordatario.
Sintesi
La valutazione dell’azienda in crisi va operata a “valori di mercato” tenendo presente la particolare situazione finanziaria in cui si trova rettificando eventualmente i valori “in caso di liquidazione”.
Il perito dovrà ricercare più che il semplice valore normale o valore corrente che l’azienda ha sul mercato in caso di normale funzionamento, il valore corrente in caso di situazione di crisi aziendale: applicando al valore corrente di funzionamento un coefficiente di deprezzamento, variabile da caso a caso, per stimare il valore di realizzo o di liquidazione.
L’azienda può quindi essere valutata secondo criteri di funzionamento (se c’è continuità aziendale), ma con l’eventuale deprezzamento derivante dalla particolare situazione aziendale.
Per approfondire: La relazione giurata estimativa nel concordato preventivo e nel concordato fallimentare
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