Variazioni in diminuzione dell’IVA
Variazioni in diminuzione dell’IVA
Variazioni in diminuzione dell’IVA negli istituti disciplinati dal Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza
Il Consiglio e la Fondazione nazionali dei commercialisti hanno recentemente pubblicato il documento “Variazioni in diminuzione dell’IVA negli istituti disciplinati dal Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza”.
Variazioni in diminuzione dell’IVA negli istituti disciplinati dal Codice della Crisi d'impresa e dell'insolvenza Share on X
Introduzione e contesto normativo
Sin dall’introduzione nell’ordinamento tributario degli istituti di regolazione della crisi d’impresa e dell’insolvenza, l’argomento delle “Variazioni in diminuzione dell’IVA e procedure concorsuali” ha suscitato notevoli controversie. La disciplina rilevante, contenuta nell’art. 26 del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 (d.P.R. 633/72), intende recepire nel nostro ordinamento la disposizione di cui all’art. 90 della direttiva 2006/112/CE del 28 novembre 2006. Questo articolo è stato frequentemente oggetto di istanze di interpello, riguardanti sia i presupposti per la variazione da parte del cedente o prestatore, sia gli effetti derivanti per il cessionario o committente.
La normativa e la sua interpretazione
Nonostante il trascorrere del tempo e le riforme intervenute, la complessa interazione tra interessi privatistici e esigenze di copertura dei fabbisogni collettivi continua a rendere la materia priva di un inquadramento sistematico. Un esempio recente di interpretazione della normativa è la risposta a interpello n. 471 del 29 novembre 2023 dell’Agenzia delle entrate. Questo documento ribadisce la tesi che la “certezza giuridica” del mancato incasso sia un presupposto imprescindibile per permettere al creditore falcidiato di emettere la nota di credito, strumento ritenuto essenziale per il recupero dell’imposta attraverso la variazione in diminuzione.
La nota di credito: assenza normativa e prassi
In realtà, l’art. 26 del d.P.R. 633/72 non menziona esplicitamente la nota di credito. Questo documento era disciplinato in uno schema di testo unico predisposto negli anni Novanta, mai tradottosi in legge, precisamente all’art. 31, corrispondente all’art. 26 del d.P.R. 633/72. Nonostante questa assenza normativa, l’Amministrazione finanziaria (Ministero delle finanze prima, e Agenzia delle entrate poi) ha costantemente subordinato la variazione in diminuzione all’emissione di una nota di credito, pretesa opinabile che trova scarso fondamento nella normativa vigente.
Contrasti interpretativi e giurisprudenza
L’intransigente posizione dell’Agenzia delle entrate ha generato repliche discordanti, sia in dottrina che in giurisprudenza. Queste repliche sono spesso basate sui principi del diritto dell’Unione europea e sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia europea.
La Corte ha più volte affermato che, secondo il principio di neutralità dell’imposta, la base imponibile dell’IVA deve essere costituita dal corrispettivo realmente percepito dal soggetto passivo. Pertanto, l’Amministrazione finanziaria non può riscuotere a titolo di imposta un importo superiore a quello effettivamente percepito.
Principio di neutralità dell’imposta
In caso di insolvenza certa o ragionevolmente certa del debitore, la normativa interna di ciascuno Stato deve riconoscere al contribuente il diritto di recuperare la maggiore imposta versata e non incassata. Questo principio è stato sancito in diverse sentenze della Corte di Giustizia europea, tra cui:
- Sentenza 11 giugno 2020, causa C-146/19;
- Sentenza 23 novembre 2017, causa C-246/16;
- Sentenza 3 luglio 1997, causa C-330/95.
Conclusioni
L’analisi dell’art. 26 del d.P.R. 633/72 e delle interpretazioni giurisprudenziali mostra come il diritto del contribuente al recupero dell’IVA non incassata sia ben radicato nei principi del diritto dell’Unione europea. Tuttavia, permangono incertezze applicative che richiedono un’armonizzazione tra normativa nazionale e principi comunitari per garantire una corretta e uniforme applicazione della normativa fiscale.
Per approfondire
Scarica il documento “Variazioni in diminuzione dell’IVA negli istituti disciplinati dal Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza”.