Salviamo l’imprenditorialità
Salviamo l’imprenditorialità
Salviamo l’imprenditorialità. Questo è il titolo di un estratto, che vi invito a leggere, dalla relazione del Rettore Gianmario Verona per l’inaugurazione dell’anno accademico 2018/19 dell’Università Bocconi e pubblicato su L’Economia del Corriere della sera del 19 novembre 2018. L’articolo è ricco di riflessioni e ci aiuta a focalizzare meglio il percorso che abbiamo intrapreso con Progetto 1849.
Proviamo a riassumerne brevemente alcuni punti.
Startup tra rivoluzione tecnologica e carenza di competenze imprenditoriali
Sulle startup molto si è scritto e molto si è detto. L’Italia vanta una legislazione di vantaggio tra le più interessanti per l’investitore. Purtroppo molto spesso questo non basta a compensare i limiti del nostro sistema Paese: burocrazia bizantina, fisco rapace, lentezza della giustizia.
Molte start up faticano a superare la fase di “scale up”, anche per la carenza di competenze adeguate.
Forse bisognerebbe ampliare la riflessione su come “insegnare” l’innovazione. Il tema è certamente sfidante.
PMI e corporate entrepreneurship
Sulle PMI forse lo spunto più interessante anche se tutto da sviluppare.
L’Italia è un contesto ricco di imprese di dimensioni medie, che molto possono dare all’innovazione di prodotto e di processo. Questo spirito imprenditoriale è cruciale per favorire la creazione del valore e il cambiamento all’interno delle imprese stesse, ma richiede nuovi stimoli al comportamento organizzativo. Stimoli che i manager tradizionali non hanno avuto l’opportunità di vivere e studiare in quanto figli di una cultura fordista e non imprenditoriale. Imparare l’imprenditorialità e lo spirito di iniziativa che la caratterizza sarà fondamentale per l’azienda post fordista di oggi e di domani.
Bisogna lavorare molto sulla cultura aziendale. Bisogna lavorare ed investire sulle filiere perchè l’imprenditore o il manager di PMI imparano facendo business e sono storicamente poco disposti a frequentare aule e convegni. Anche se forse qualcosa sta cambiando.
Lo confesso. Mi piacerebbe molto che il Rettore scrivesse su questo tema. Sono certo che emergerebbero riflessioni preziose.
Diventare attraenti
In una frase la sfida più grande della nostra generazione. Le risorse si muovono, velocemente e senza alibi. Dobbiamo diventare attraenti come imprese e come Paese.
L’imprenditorialità è la “capacità di spostare le risorse economiche da una area a bassa produttività a un’area ad alta produttività”.
La tendenza alla specializzazione sembra anche creare spazio per l’emersione di nuove piazze, che possano garantire alle imprese nascenti non solo un contesto di mercato solido e dinamico, ma accesso al capitale umano e al sistema della ricerca.
Riprogettare le policy
L’insegnamento dello spirito imprenditoriale diventa un tema fondamentale non solo a livello comportamentale (individui) e microeconomico (aziende e settori), ma anche di policy e di progettazione di incentivi di natura macroeconomica.
Per approfondire
Estratto dalla relazione per l’inaugurazione dell’anno accademico 2018/19 dell’Università Bocconi e pubblicato su L’Economia del Corriere della sera del 19 novembre 2018 con il titolo «Salviamo l’imprenditorialità»