Ipercompetitività, il rischio maggiore è l’inerzia
Ipercompetitività, il rischio maggiore è l’inerzia
Scenari complessi. Il duplice effetto di Covid e guerra russo/ucraina stanno mettendo a dura prova chi si occupa di pianificazione e di disegnare scenari. Il mestiere dell’imprenditore non è mai stato così complesso tra mercati in tempesta (pensiamo da alcuni fattori come la logistica, i costi dell’energia, l’inflazione, le aspettative di crescita dei tassi di interesse, ecc) ed alcune realtà che al contrario fanno fatica a gestire e governare una fortissima crescita.
La sfida di imprese e professionisti è imparare a pianificare il futuro in maniera radicalmente diversa da come si è fatto finora. Occorre ridisegnare i modelli di business per aiutare le imprese a diventare future-ready.
Riprendendo le parole di Mauro Bini con cui ho recentemente avuto il piacere di confrontarmi:
« Ad una crisi così intensa come quella COVID solitamente seguono periodi a maggiore intensità competitiva. E sarà questo il problema per molte imprese (imprese zombie). Il rischio maggiore è l’inerzia.»
Provo a suggerirvi qualche riflessione e qualche link utile come in un ideale zibaldone.
Torniamo in Università
Indebitamento aziendale in crescita ed effetto società zombi. Bisogna puntare sulla crescita
La pandemia di Covid-19 ha colpito duramente le società europee già sottocapitalizzate ed eccessivamente indebitate. Gli interventi dei governi nazionali hanno riguardato il sostegno finanziario diretto sotto forma di sovvenzioni, nonché garanzie per prestiti e moratorie da fallimento e rimborsi di prestiti. Queste misure si sono rivelate cruciali per preservare condizioni favorevoli del mercato del credito, sostenere i prestiti bancari alle imprese e prevenire un’ondata di insolvenze di imprese altrimenti redditizie e produttive.
Le stesse misure politiche potrebbero aver sostenuto non solo aziende altrimenti redditizie, ma anche aziende che non possono sostenere la propria attività nel tempo ma continuano a operare, mantenute artificialmente in vita da credito a buon mercato e tolleranza del debito, ovvero le società zombi. Ciò a sua volta ha sollevato la questione di un aumento della zombificazione nell’economia dell’area dell’euro, che potrebbe limitare la ripresa post-pandemia.
Riprendo da un recente post del Prof. Stefano Caselli che sostiene una tesi che vado ripetendo da tempo:
“Il nostro Paese ha bisogno di una politica fiscale complessiva a favore della capitalizzazione delle imprese.
La straordinaria dimensione di risparmio del nostro sistema (4.800 miliardi di euro: 2,5 volte il nostro PIL) deve essere in parte indirizzata verso l’economia reale.
[…] Sono dati che se da un lato ci dicono che dobbiamo fare ben di più, dall’altro segnalano come l’apertura del capitale al mercato finanziario generi effetti potenti.Come agire? Le poche risorse disponibili per la politica fiscale devono essere indirizzate a sostenere comportamenti virtuosi, ossia promuovendo la riduzione delle aliquote IRES e IRAP in corrispondenza di scelte di
a) capitalizzazione,
b) apertura del capitale,
c) investimenti materiali e immateriali,
d) operazioni di M&A,
e) crescita occupazionale e della parità di genere,
f) obiettivi ESG.”
Per approfondire potete scaricare: “Zombie firms”, la terza quarterly column a cura del centro di ricerca applicata BAFFI Carefin
Scenari e mercati
- Quali sono le cause per cui la filiera dei semiconduttori è in crisi?
- M&A, che succederà? Pipeline e pro e contro del mercato.
La cassetta degli attrezzi
Qualche strumento per chi fa impresa e si occupa di pianificazione:
- Rivalutazione partecipazioni al 15 novembre 2022
- Santagostino e Jakala sfruttano la potenza dei dati per studiare i bisogni dei pazienti e guidare lo sviluppo sul territorio
- Gli ecosistemi di business digitali stanno plasmando il nostro futuro post-pandemia (ENG)
Valore e Valori
(ovvero notizie dal nostro Studio)
La più grande fortuna per un professionista è quando un imprenditore ti chiede di migliorarti per fare un pezzo di strada insieme. Quando questo porta coerenza al tuo percorso professionale diventa progetto. Il resto è studio, sudore e fatica. La scorsa settimana ho ricevuto un incarico importante che si tradurrà in più solide competenze per noi e, certamente, in nuove opportunità per le imprese nostre clienti.
Quando una giovane professionista firma la sua prima perizia tutto lo Studio è in subbuglio, c’è maggiore tensione e maggiori sono i controlli perché la firma comporta una maggiore consapevolezza. È bello vedere tutto il team rivedere le procedure già più volte testate (ma va bene cosi, come dicevo fa parte del percorso di crescita professionale di cui siamo orgogliosi). È una bella occasione per tutti per imparare qualcosa e per dimostrare la disponibilità a mettersi al servizio gli uni degli altri.
Perché dovresti venire a lavorare con noi
Aiutiamo le imprese dinamiche a governare ed accelerare la crescita utilizzando le nostre competenze in valutazione d’azienda ed in pianificazione fiscale.
Stiamo cercando due persone di talento e motivate da inserire nel nostro team:
- Un/a giovane commercialista ( qui la descrizione del profilo che stiamo cercando )
- Un/a praticante ( qui vi raccontiamo quale percorso formativo abbiamo pensato per chi inizia e vuole prepararsi ad affrontare l’Esame di Stato )