Siamo condannati a crescere?
Siamo condannati a crescere?
Le PMI italiane soffrono di scarsa produttività, in gran parte causata da un modello di specializzazione incentrato su settori a bassa produttività e, in misura ancora maggiore, dall’estrema frammentazione dimensionale del nostro sistema produttivo, che rende le imprese italiane decisamente sottodimensionate rispetto a quelle europee.
Bassi margini, scarsa innovazione, incapacità ad attrarre i talenti sono alcuni degli ostacoli con cui le nostre PMI si scontrano ogni giorno.
Parallelamente troviamo imprese dinamiche capaci di crescere molto velocemente ed inserirsi in catene di valore anche internazionale.
Ridefinire il modello di business e quindi la dimensione minima per competere è la grande sfida che attende sia gli imprenditori sia i professionisti che devono supportarli.
Siamo condannati a crescere? Bassi margini, scarsa innovazione, incapacità ad attrarre i talenti sono gli ostacoli con cui ci scontriamo. Crescere è la soluzione? Share on X
Tavola rotonda
Ne discuteremo il 15 giugno dalle 10,00 alle 12,00 con i nostri relatori:
- Luca Foresti: CEO Santagostino
- Ivan Ortenzi: Chief Innovation Evangelist @ BIP | University & MBA Professor
- Andrea Arrigo Panato: Dottore Commercialista | Docente Ca Foscari Challenge School
- Giorgio Soffiato: AD @ Marketing Arena Spa – Fellow Professor @ SDA Bocconi – Adjunct Professor @ Trinity College Dublin
- Vladi Finotto: Associate professor in entrepreneurship and strategy, department of Management, Ca’ Foscari University
Link per iscrizione: https://lnkd.in/gKRUWqE2
Una questione dimensionale
Nel sistema produttivo italiano è ancora viva una “questione dimensionale”, che ha nei risultati delle imprese più piccole uno dei nodi cruciali per lo studio della produttività.
Uno sguardo aggregato alla realtà italiana potrebbe però non cogliere l’esistenza di un “buono” nel settore produttivo italiano, ovvero le (poche) imprese medio-grandi e grandi, che sono produttive e competitive. Proprio il sottodimensionamento aziendale italiano è dunque il “brutto” dell’economia italiana, alla cui base giacciono ragioni strutturali e di politica economica, i “cattivi” della nostra realtà produttiva.
Il sottodimensionamento delle imprese italiane è aggravato dal fatto che le piccole soffrono di un ritardo di produttività. Sappiamo da altra evidenza che tali imprese tendono a investire meno in capitale umano, innovazione e capitale intangibile.La distribuzione dimensionale italiana può quindi spiegare il basso tasso di adozione di nuove tecnologie (soprattutto digitali) e, di conseguenza, la divergenza della dinamica della produttività in Italia rispetto agli altri paesi europei.
NEXT Lab in collaborazione con Academy Bluenext
Per approfondire
Lo spunto nasce da un post di Luca Foresti che è stato molto dibattuto (interessante notare come ci siano ancora molte resistenze) sulla necessità delle nostre imprese di crescere dimensionalmente.
Siamo condannati a crescere? Share on X- Lo riporto in questo articolo: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2022/05/24/imprese-imprenditori-crescere/?refresh_ce=1
- A sua volta Luca cita questo articolo della Voce: https://www.lavoce.info/archives/52364/sulla-produttivita-pesa-la-dimensione-impresa/?fbclid=IwAR0GxA2j453gJlrpRPJG4wWzwxYzFlG7m6TV6CJ95XJrY3ILVoaF66aRstU
- Riporto anche questo articolo di Pensiero industriale: https://www.pensieroindustriale.it/leconomia-del-plateau-storie-di-chi-non-cresce-e-se-la-passa-comunque-benissimo/
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TOO SMALL TO LEARN https://www.linkedin.com/pulse/too-small-learn-massimiliano-cantafia/?fbclid=IwAR2gfPsKjysise1wkvN3AjTjSWugEGYq2x_JqvypXXYuqn_r0s6JeXH0Keo
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