Analisi dell’economia lombarda
Analisi dell’economia lombarda.
E’ da qualche tempo che avverto l’esigenza di dati economici ed analisi dedicate a territori specifici, trovando spesso poco significative le medie nazionali. Lavorando principalmente con PMI mi accorgo che spesso i dati che servono sono quelli legati ai mercati di sbocco: spesso regionali per l’Italia e nazionali per i mercati esteri. Nessuno ovviamente pensa che non ci siano interdipendenze forti ormai ovunque ma qualche dato più locale aiuta quanto meno ad analizzare trend e tempi.
Leggo quindi con molto interesse le analisi dedicate alle economie regionali di Banca d’Italia che offrono molti dati interessanti seppur tradiscano i vecchi vizi dei centri studi. Analisi approfondite ma poco “operative” e quindi di difficile utilizzo per l’imprenditore medio. Di seguito una breve sintesi dell’analisi effettuata sull’economia lombarda.
Articolo pubblicato su Mysolution|Post e qui riprodotto per gentile concessione dell’Editore.
Analisi dell’ economia lombarda.
La Lombardia sembra essersi comportata tutto sommato bene nel 2015:
- Una crescita del PIL dell’1,1 per cento in base alle stime di Prometeia.
- L’espansione nella manifattura avviatasi nel 2014 si è consolidata, in un contesto di aumento della domanda, interna ed estera.
- Le esportazioni di beni e di servizi hanno continuato a fornire un contributo positivo, nonostante il rallentamento dei flussi verso i paesi esterni all’Unione europea.
- Il ciclo immobiliare è ripartito.
- Nel terziario l’espansione dell’attività ha accomunato i vari comparti; le attività legate al turismo hanno beneficiato dell’arrivo dei visitatori dell’Esposizione universale.
Diminuzione degli investimenti
Il sistema produttivo ha risentito della prolungata crisi, con una diminuzione degli investimenti che ha determinato l’invecchiamento dei macchinari installati e ne ha rallentato l’adeguamento alle nuove tecnologie.
Maggiormente capitalizzate
Le imprese stanno ponendo una maggiore attenzione ai profili di solidità finanziaria e si sono fatti più frequenti gli interventi di ricapitalizzazione e di riduzione del grado di indebitamento.
Crescono del differenze tra le performance aziendali
Durante la crisi, si sono accentuate le eterogeneità tra imprese e comparti produttivi della manifattura, con un aumento della dispersione nelle performance aziendali: a fronte di una complessiva riduzione del volume di attività, alcune imprese hanno saputo cogliere nuove opportunità di mercato, superando ampiamente i livelli produttivi del 2007. Nella regione, i risultati migliori sono stati riscontrati nei settori a elevato contenuto tecnologico delle province più industrializzate.
Network di relazioni tra aziende
Con l’obiettivo di attenuare i vincoli connessi con la piccola dimensione, le imprese tendono a formare network di relazioni tra aziende simili per specializzazione o per appartenenza a una medesima filiera produttiva o ad agglomerarsi sul territorio.
Le forme di collaborazione tra aziende nella regione sono composite e spaziano da quelle dedicate a facilitare le attività di innovazione e ricerca, quali i cluster tecnologici e i parchi scientifici, a quelle orientate ad assistere le aziende nelle fasi iniziali della loro attività, come gli incubatori, nonché i tradizionali distretti industriali.
I nove cluster tecnologici
I cluster tecnologici sono forme associative che permettono la collaborazione e lo sviluppo di sinergie tra imprese e altre tipologie di soggetti presenti sul territorio, come università, istituti di ricerca pubblici o privati e distretti tecnologici già esistenti.
L’Ente Regione ne ha riconosciuti nove (aerospazio, agroalimentare, tecnologie per gli ambienti di vita, chimica verde, energia, fabbrica intelligente, mobilità, scienze della vita, smart cities & communities).
Segnali di rallenamento nel 2016
I dati relativi al primo trimestre del 2016 mostrano però segnali di rallentamento che potrebbero avere ripercussioni negative anche sulle scelte di investimento delle aziende.
Per approfondire
Scarica il documento di Banca d’Italia: L’analisi dell’economia lombarda.
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